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Calcio, Roberto Mancini e la voglia di dimenticare la notte di San Siro: si pensa ai Mondiali 2022 con ambizioni

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17 novembre 2017. Sembra passata una vita da quello sconfortante 0-0 contro la Svezia. In quella serata di San Siro l’Italia del calcio aveva toccato il fondo: qualificazione per i Mondiali 2018 in Russia fallita, riproponendo qualcosa accaduto nel 1958.

Troppo brutto per essere vero. Da quel momento i processi, la programmazione a medio/lungo termine e una formazione che guardandosi allo specchio non si riconosceva. Sembrava davvero difficile ritrovare la retta via e tanti tra i tecnici nostrani si erano tirati indietro, consapevoli di dover riemergere dalle sabbie mobili. Roberto Mancini ha avuto il merito di accettare una sfida complicata, di proporre idee e dare fiducia ai giocatori italiani.

Di fatto l’ex tecnico di Inter e di Manchester City è il miglior CT negli ultimi 50 anni dopo 27 gare ufficiali (18 successi, 7 pareggi e 2 sconfitte): sono 61 i punti conquistati. La sua Nazionale è imbattuta negli 16 incontri disputati in casa (9 vittorie e 7 pareggi, 39 reti realizzate e 7 subite) e il successo sulla Bosnia nell’ultimo match di Nations League ha fatto allungare a 22 (17 vittorie e 5 pareggi) il numero di risultati utili consecutivi, con l’ultima sconfitta che risale al 10 settembre 2018, l’1-0 subito in Portogallo nella prima edizione della Nations League citata.

Numeri che confermano la crescita, logica conseguenza di un cambio di rotta dal punto di vista tattico e mentale. L’Italia non è più la squadra che gioca di rimessa, in attesa dell’avversario, per partire in contropiede. La rivoluzione del “Mancio” è quella di difendersi attaccando: pressing alto, centrocampo di qualità e grande lavoro da parte degli esterni. Per questo giocatori come Locatelli, Verratti e Barella sono saliti in cattedra nella zona nevralgica. Indubbiamente, l’anello debole della catena è l’attacco, con un Ciro Immobile che fatica ad amalgamarsi nei dettami della Nazionale, visto il gioco diverso rispetto alla Lazio. Tuttavia, le sue capacità realizzative non si discutono, non sottovalutando il contributo di Andrea Belotti e magari di quel Moise Kean che a Parigi si sta facendo apprezzare.

Una squadra che spera di recuperare in vista dei prossimi Europei Nicolò Zaniolo, altro giocatore capace di fare la differenza. In questo contesto, il progetto che vorrà portare la squadra tricolore ai Mondiali 2022 passa da questo cambio di rotta deciso che dovrà essere confermato contro Svizzera, Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania nel Gruppo C. In questo contesto, la sfida contro gli svizzeri sarà un bel banco di prova ma, come detto dall’allenatore azzurro: “Sono loro che devono preoccuparsi di noi“. E’ da qui che parte quello che prima non si aveva.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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