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Calcio
Calendario Serie A calcio: sei giornate a gennaio, più la Coppa Italia. Se la salute dei calciatori non conta nulla
Una breve pausa per ricaricare le batterie e, dopo le scorpacciate di Natale e Capodanno, la serie A riaprirà i battenti. Il massimo campionato di calcio italiano riprende la sua corsa, ma lo farà in maniera traumatica, con un gennaio 2021 che stresserà davvero le venti squadre impegnate nella rincorsa allo scudetto. Il calendario dei prossimi 30 giorni sarà infatti parecchio impegnativo per le partecipanti al nostro campionato.
Partendo dalla prossima domenica verranno disputate ben sei giornate in soli ventotto giorni, con le prime tre tornate in rapida successione dal 3 al 10 gennaio. Il tour de force non si concluderà però nella prima decade del primo mese dell’anno: nelle due settimane successive si scenderà in campo anche per gli ottavi di finale di Coppa Italia, con sei degli otto match tra il 12 ed il 14 gennaio e gli altri due, Roma-Spezia e Lazio-Parma, che si terranno rispettivamente il 19 ed il 21. In mezzo, mentre in America Joe Biden entrerà per la prima volta nella Casa Bianca come Presidente USA, si terrà il recupero della decima giornata fra Atalanta e Udinese e soprattutto la finale di Supercoppa Italiana Juventus-Napoli a Reggio Emilia. Facendo un paio di conti, quattordici delle venti squadre di A giocheranno sette partite in questo mese, con le squadre impegnate il fatidico 20 gennaio che disputeranno in quel giorno l’ottava partita del loro gennaio. E figuriamoci che le coppe europee cominceranno a febbraio…
Scenario reso parecchio complesso dalle scadenze a cui va incontro la UEFA, con l’Europeo itinerante di giugno che incombe. Non basta ad arginare l’idea che serpeggia nella mente di un gruppo sempre più nutrito di allenatori; non siamo nuovi durante questa stagione ad uno sfogo di un mister, italiano o europeo, dalla A alle serie minori, lamentandosi delle partite troppo ravvicinate che possono minare la forma fisica dei propri giocatori. Ogni minuto in più in campo aumenta l’usura di arti e muscoli dei protagonisti e la forbice ridotta di recupero non permette agli attori stessi di questo gioco di riposarsi al meglio, aumentando così la percentuale di accusare un infortunio grave già maggiore rispetto ad altri sport per via della natura ‘di contatto’ del calcio. Per quest’anno però le soluzioni per venire incontro alle squadre italiane ed europee erano ben poche, a causa della pandemia di Covid-19 che ha stravolto tutte le tempistiche classiche dei campionati calcistici costringendo i campionati agli straordinari.
Il problema è pronto a prolungarsi per lungo tempo. Il calcio italiano ed europeo vivrà ritmi serratissimi fino al dicembre 2022, mese in cui si concluderà il Mondiale in Qatar. La sensazione di pericolo è già arrivata negli uffici della FIFA, con il presidente Gianni Infantino che ha teso una mano verso squadre e calciatori: “Dobbiamo pensare al futuro del calcio e alla salute dei giocatori, rivedendo i format delle competizioni e riducendo i viaggi. Bisogna trovare un equilibrio migliore tra gare di club e impegni delle nazionali”. Nel mentre però si dovrà fare di necessità virtù, prendendo ad esempio altri sport come il basket NBA (almeno 72 partite fino a maggio, senza contare i playoff), mentre gli allenatori dovranno calcolare scientemente quando e come far riposare i propri giocatori per evitare infortuni gravi. Infortuni che, però, non possono sparire magicamente, con il pericolo sempre dietro l’angolo
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Foto: Lapresse