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Ciclismo, i 10 italiani Under23 su cui puntare per le corse a tappe. Colleoni e Aleotti le certezze, Zambanini guida la carica dei 2001

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Con un Vincenzo Nibali giunto agli ultimi anni di una gloriosa carriera e un Fabio Aru che pare proprio non riuscire a ritrovarsi, l’Italia ciclistica guarda alla categoria U23 per trovare dei corridori che siano capaci, nelle prossime stagioni, di lottare per i podi nei grandi giri. E’ inutile girarci intorno, al momento tra i giovani azzurri non c’è un corridore che disponga di un talento paragonabile a quello di Evenepoel, Bernal o Pogacar. Tuttavia, ci sono diversi ragazzi interessanti, forti in salita e a cronometro, che in un prossimo futuro potrebbero diventare solidi interpreti delle gare di tre settimane. Di seguito andiamo a scoprire quali sono i dieci azzurri, tra coloro che in questo 2020 hanno gareggiato nella categoria antecedente al professionismo, che nelle ultime annate hanno dimostrato di avere il maggior potenziale per le corse a tappe.

– Kevin Colleoni: dopo aver sfornato delle grandissime prestazioni sul Mortirolo e sul Fedaia al Giro d’Italia U23 2019, Colleoni è definitivamente esploso nel 2020. Il giovane lombardo è arrivato terzo in classifica generale nella baby Corsa Rosa, diventando così il primo italiano ad agguantare il podio da quando la gara è rinata nel 2017, venendo battuto solo dall’Enfant Prodige Tom Pidocock a Bolca e sul Montespluga. Ha fatto intravvedere di possedere del potenziale anche a crono giungendo quinto, a nove secondi dal secondo posto, al campionato italiano di specialità.

– Giovanni Aleotti: Aleotti, che nasce uomo da classiche, veloce e forte su tracciati tortuosi, aveva stupito il mondo arrivando addirittura secondo al Tour de l’Avenir 2019. Il campione italiano U23, in questo 2020, si è confermato chiudendo il Giro d’Italia di categoria al quarto posto. Nella Corsa Rosa, inoltre, non è mai uscito dalla top-5 nelle frazioni di montagna, dando sfoggio di grande continuità di rendimento.

– Filippo Conca: negli ultimi due anni Conca è stato l’azzurro più costante nelle corse a tappe. Nel 2018 è giunto quinto al Giro d’Italia U23 e settimo al Giro della Valle d’Aosta. In questo 2020 ha replicato il piazzamento in top-5 alla Corsa Rosa. Filippo ha una qualità fondamentale per un ragazzo che punta a diventare un uomo da corse a tappe: la solidità.

– Edoardo Zambanini: il classe 2001 Edoardo Zambanini è stato la grande sorpresa del Giro d’Italia U23 2020, nel quale ha conquistato il decimo posto in classifica generale e la maglia bianca di miglior primo anno. L’azzurro ha dato il meglio di sé nei primi giorni, nel corso dei quali ha ottenuto anche un bel sesto posto nel primo arrivo in quota a Bolca.

– Alessandro Fancellu: una seconda parte di 2020 sfortunata non può cancellare quanto di buono ha fatto Fancellu nello scorso biennio. Il lombardo, nel 2018, da juniores, è giunto terzo nell’arrivo in quota di Casette di Massa al Giro della Lunigiana, battuto dai soli Karel Vacek e Remco Evenepoel, e al durissimo Mondiale di Innsbruck. Nel 2019, invece, annata nella quale ha corso, per lo più, in Spagna, ha conquistato la Vuelta a Leon staccando tutti sul durissimo Puerto de los Ancares.

– Marco Frigo: rallentato dai problemi fisici nei pochi mesi di 2020 nei quali si è corso, Frigo, proprio come Fancellu, aveva dimostrato il suo valore nel biennio precedente. Il corridore della Seg Racing Academy è stato quinto, da juniores, al Giro della Lunigiana 2018 e nella passata stagione era giunto quarto al Giro del Veneto nel quale, oltretutto, aveva colto la terza piazza sul Nevegal.

– Andrea Piccolo: un primo anno da U23 al di sotto delle attese non può far dimenticare quanto di buono aveva fatto Piccolo da juniores. Forte sia in salita che a cronometro, Andrea, nel 2019, aveva addirittura conquistato il Giro della Lunigiana, una gara ambitissima nella categoria antecedente agli U23, tanto che, nel passato recente, è stata conquistata anche da Tao Geoghegan Hart, Tadej Pogacar e Remco Evenepoel.

– Antonio Tiberi: Tiberi nel 2019 è stato campione del Mondo a cronometro tra gli juniores, ma nel biennio passato nella categoria antecedente agli U23 ha mostrato sovente di cavarsela anche in salita. Addirittura, nel 2018, si giocato il successo della tappa più dura della Corsa della Pace in volata con Evenepoel e Vacek. Al Giro d’Italia U23 ha dato sfoggio delle sue qualità arrivando decimo nella frazione che prevedeva la scalata del Mortirolo e undicesimo a Bolca.

– Alessio Martinelli: Martinelli è il quarto corridore nato nel 2001 presente in questa lista. In questa stagione dilaniata dal Covid non abbiamo avuto modo di vederlo all’opera, ma da juniores era stato capace di arrivare secondo al Giro della Lunigiana del 2019, battuto dal solo Piccolo. In quella gara, inoltre, si era imposto nella frazione regina.

– Samuele Zoccarato: Zoccarato è un corridore di ventidue anni che in carriera si è sempre concentrato sulle fughe. Benché non abbia certo la struttura fisica da scalatore, però, al Giro d’Italia U23 di questa stagione ha sfornato una prestazione eccezionale sul Mortirolo e ha concluso la frazione in cui si scalava la mitica vetta al terzo posto, preceduto solo da Pidcock e Vandenabeele. Questa, inoltre, non è nemmeno stata la sua prima grande prestazione in salita poiché al Giro d’Italia U23 2018 arrivò settimo sul Passo Maniva. Infine, ha dimostrato di destreggiarsi anche a cronometro col sesto posto al campionato Italiano di specialità di questa stagione. Dall’anno prossimo correrà in Bardiani e, forse, in futuro potrà rivelarsi un uomo da corse a tappe migliore di quel che si pensi.

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