Ciclismo
Ciclismo, Richard Plugge della Jumbo Visma: “180 giorni di gare sono troppi, limitiamoli a 120”
Annata particolare per il ciclismo internazionale a causa della pandemia di Covid-19. In un modo o nell’altro però, quasi tutte le grandi corse sono state disputate, facendo sì che il 2020 dello sport a due ruote non fosse così castrato come poteva sembrare a marzo. Il virus ha comunque creato qualche problema, come il ritiro dell’intera Jumbo-Visma dal Giro d’Italia di quest’anno. Il team olandese resta uno dei più importanti dell’intero panorama mondiale, e nell’ambito dirigenziale il loro team manager Richard Plugge è uno dei più influenti del ciclismo odierno. E dalla situazione venutasi a creare durante questa stagione, ha voluto esprimere la sua opinione su delle possibili evoluzioni dello sport.
Plugge è stato intervistato quest’oggi dal Financiel Dagblad in cui ha lanciato un’idea su alcuni cambiamenti da intraprendere nel ciclismo professionismo. Il Team Manager della Jumbo-Visma pensa che i giorni di gare durante l’anno siano davvero troppi: “È tempo di una riorganizzazione, ad esempio limitando il numero di giorni di corsa da 180 a 120 in futuro. Se ci sono troppe gare, i top rider devono scegliere quali gare fare e quali no. Ciò significa che non sempre competono l’uno contro l’altro ed è difficile per il pubblico determinare chi è il migliore. Con meno corse in programma, le vere star emergeranno e i fan possono scegliere il loro preferito più facilmente. Ciò aumenta l’attrattiva del ciclismo, sia per il pubblico che per gli sponsor e i le televisioni”. Un cambio che, secondo Plugge, porterebbe dei benefici sia per le televisioni che per il pubblico. Chissà che il Comitato ciclistico internazionale non possa prendere questa proposta davvero sul serio.
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Foto: Lapresse