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Ciclismo, Simon Yates racconta la sua positività al Covid-19: “Non so dove l’ho preso. Sono tornato ad allenarmi e mi sento bene”

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Era il 10 ottobre 2020. Era il giorno dell’ottava tappa del Giro d’Italia, un’ottava tappa a cui però, uno dei protagonisti assoluti della Corsa Rosa, il britannico Simon Yates, non ha preso il via. Quel giorno un’inaspettata positività al Covid-19 ha letteralmente interrotto le ambizioni del capitano della Mitchelton-Scott nella sua rincorsa verso la maglia rosa. Dalla Puglia a Varese, un viaggio infinito dall’estremo sud all’estremo nord per dieci giorni di quarantena lontano da tutti, isolato nella base della formazione australiana, guardando a distanza i suoi avversari e la rincorsa, ormai non più sua, verso il podio milanese.

“Mi sono sintonizzato ogni tanto. Non avevo molto da fare durante quei dieci giorni, ma non mi sono davvero fissato. Penso che tutti avrebbero compreso che era difficile da guardare – ha affermato Yates in un’intervista rilasciata a Cyclingnews – Naturalmente, sono stato felice di vedere Tao Geoghegan Hart vincere. È un bravo ragazzo, e lo conosco da molto tempo, ma ovviamente è stato molto difficile da guardare”.

Simon aveva appena conquistato la Tirreno-Adriatico, e dall’alto della sua grandissima condizione fisica, da grande esperto di grandi giri, nonché trionfatore della Vuelta 2018, era inevitabile che, alla vigilia della Corsa Rosa, il britannico rientrava tra i primissimi candidati per la conquista del Giro 2020. Un Giro che però non era iniziato nei modi migliori, evidenziando proprio una condizione al di là delle aspettative: “Sono arrivato con una grande forma. Nel prologo mi sentivo benissimo, e poi da lì è iniziato a sbrogliare, quindi ovviamente c’era qualcosa che non andava – dichiara Yates – Quando ho ricevuto il test positivo al Covid-19, la mia prima reazione è stata di sollievo, perché sentivo che qualcosa non andava. Poi, ovviamente, col passare del tempo, diventi sempre più deluso nel non poter lottare per la gara”.

Successivamente anche il resto della Mitchelton-Scott ha abbandonato in massa quando a quattro membri dello staff è stato diagnosticato il Covid-19 il primo giorno di riposo, e Jumbo-Visma ha seguito l’esempio, mentre EF Pro Cycling ha chiesto l’interruzione anticipata del Giro dichiarando una compromissione della famosa ‘bolla’: “È difficile da dire, perché non so da dove ho preso il virus – ha aggiunto Yates – Non c’è stato un momento in cui ho pensato, ‘Sai una cosa? Siamo molto esposti qui’, ma sicuramente non era una bolla davvero concreta. Condividevamo hotel con persone che erano solo in vacanza o altro, ma è difficile separare davvero tutti. Ma penso che abbiamo fatto un buon lavoro come plotone collettivo”.

Come afferma Cyclingnews, adesso Yates si trova a Torino, dove i corridori della Mitchelton-Scott si stanno sottoponendo a vari test in previsione del 2021: “Ora sono completamente guarito, sono tornato ad allenarmi e mi sento bene. Non sono troppo preoccupato adesso. Sono qui in Italia a fare dei test approfonditi sul cuore e tutto il resto, giusto per essere sicuro che non ci siano problemi – dice Yates – Non avevo davvero niente: mi sentivo come un comune raffreddore, ma ho perso l’olfatto e il gusto, e ci è voluto molto tempo per tornare. Anche adesso, non credo che il mio odore sia tornato al 100%, ma posso riassaporare tutto e, come ho detto prima, mi sento bene, mi sento bene”.

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