Formula 1
F1, Charles Leclerc: “Da piccolo non potevo vedere Max Verstappen. Soffro quando dicono che sono arrogante”
Charles Leclerc e Max Verstappen sono indicati come i due piloti di punta per il presente e per l’imminente futuro della F1. Sono due talenti naturali che sperano di interrompere il dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes. I due coetanei si conoscono fin da piccoli e si sono scontrati a ripetizione fin dai tempi dei kart, approcciando l’universo dell’automobilismo in maniera differenti.
Il monegasco è attualmente la prima guida di una Ferrari in grandissima crisi, l’olandese è l’alfiere di punta di una Red Bull comunque in buona forma anche se inferiore alle Freccie d’Argento. La rivalità tra i due 23enni è stata sempre estremamente molto feroce, i duelli in pista nelle ultime due stagioni sono stati pungenti e non sono mancati gli incidenti tra i due contendenti (l’ultimo in occasione del GP del Sakhir, penultima tappa del Mondiale F1 andata in scena ormai tre settimane fa).
Charles Lecles ha parlato del suo rapporto con Max Verstappen in un’occasione di un’intervista concessa a Sky Sport per uno speciale pre-natalizio: “Quando eravamo piccoli non ci potevamo proprio vedere, ma con il tempo siamo diventati più maturi. Adesso parliamo anche, ci sono stati grandi progressi su questo. Anche lui è una buona persona. Però alla fine quando mettiamo il casco la competizione che c’era al tempo dei kart è sempre quella”.
Il monegasco ha poi spiegato qual è la critica che lo irrita maggiormente: “Mi tocca più delle altre quando dicono che sono arrogante perché io so di non essere cambiato. Più vado avanti nella mia carriera e più vedo che la gente mi vuole essere amica non perché gli piaccio personalmente ma perché sono pilota Ferrari. Dunque a volte ti chiudi, ma non è arroganza. Su quel lato so di non essere cambiato ed è una cosa che mi tocca. Sono cose che mio padre e Jules mi hanno sempre detto. Mi sono sempre sforzato di tenere i piedi per terra. Questa parola mi da fastidio più delle altre”.
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Foto: Lapresse