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Formula 1

F1, GP Sakhir 2020: i promossi e bocciati. Perez e Russell da lode, Bottas annichilito e Leclerc ‘ottimista’

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Il Circus della F1 lascia Sakhir e il secondo round nel deserto, sul mai affrontato lay-out stile “semi-ovale”, di emozioni ne ha regalate a quintali. Dopo lo spavento del terribile incidente del francese Romain Grosjean, gli appassionati hanno potuto godersi un grande spettacolo e anche chi dice che in questa categoria ci si annoia ha dovuto ricredersi. Andiamo dunque tracciare il bilancio con i promossi e i bocciati dell’appuntamento, penultimo della stagione:

PROMOSSSI

SERGIO PEREZ (Racing Point) – Il Karma! Dopo aver tanto sofferto, dopo grandi risultati, dopo diversi podi, al messicano mancava la soddisfazione del primo successo in carriera. In quest’anno così sofferto, appiedato da un team in maniera del tutto immeritata e non per questioni agonistiche, Sergio si è preso la propria rivincita. Il Bahrain, nel primo round di Sakhir, gli aveva riservato l’amarezza di un ritiro, quando il podio era ormai a portata di mano. In questa circostanza, con grinta e determinazione il primo sigillo l’ha posto, nonostante in curva-4 un “ottimista” Charles Leclerc l’abbia combinata grossa. Strepitoso.

GEORGE RUSSELL (Mercedes) – La Mercedes si è giocata tutti gli errori che non ha compiuto in sette anni ed è un vero peccato che a pagarne il prezzo sia stato l’ultimo arrivato. Fino a una settimana fa lottava nelle ultime file con la Williams e in questo round il successo era a portata di mano. La positività al Covid-19 di Lewis Hamilton gli aveva liberato il trono, ma lui l’ha occupato con autorevolezza, facendo capire ancora una volta a Valtteri Bottas perché sia essenzialmente un fedele scudiero. Gestione in pista irreprensibile e manovre da campione, ma il box l’ha privato di quello che era tra le sue mani. Paperino George.

ESTEBAN OCON (Renault) – La corsa folle di Sakhir si è prestata ai ribaltoni, e il primo podio della carriera si è materializzato con un secondo posto davvero di platino al termine di una gara impeccabile nella quale non ha sbagliato nulla. Il transalpino ha suggellato l’ottimo weekend con una prestazione in corsa molto solida. 

LANCE STROLL (Racing Point)La giornata trionfale della Racing Point l’ha conclusa lui con il terzo gradino del podio. Una conquista sicuramente frutto più delle disgrazie altrui che dei meriti propri, ma la sua gestione è stata convincente.  

BOCCIATI 

VALTTERI BOTTAS (Mercedes) –  Un disastro. Era atteso alla prova del nove: Hamilton assente e lui doveva vincere. La pole-position aveva illuso perché la corsa fin dal primo momento è stata in salita. Ha sbagliato in partenza e ceduto il primo posto al compagno, quindi durante la gara ha perso terreno progressivamente. La Safety Car ha evidenziato le sue difficoltà, anche per il pasticcio ai box. Ha subito il sorpasso di Russell e solo le disavventure del giovane britannico gli hanno permesso di concludere in ottava piazza davanti a George. Missione decisamente fallita.

SEBASTIAN VETTEL (Ferrari) – Prestazione anonima del tedesco. Il suo feeling con la Ferrari è stato pari a zero e la sua gara sempre sulla difensiva, non in grado di opporsi minimamente ai rivali. Le buone notizie per il tedesco sono che la conclusione di questo 2020 sta arrivando e la Racing Point/Aston Martin va molto forte. 

CHARLES LECLERC (Ferreri) – Dalle stelle, alle stalle. Dopo aver deliziato il pubblico con un giro semplicemente perfetto nelle qualifiche, è incappato in un errore grossolano in curva-4 rovinando la sua gara, quella di Max Verstappen e per poco anche quella di Perez. Ancora una volta un eccesso di foga o di “ottimismo” per dirla alla Verstappen. Da questo punto di vista, la critica del team-mate Vettel ai suoi danni tanto fuori luogo non era. Urge imparare davvero dai propri errori e non solo a chiacchiere.  

MERCEDES – Quanto si è visto in quel pit-stop è stata una sorta di riedizione della Corrida. Riuscire a vanificare una quasi certa doppietta con un errore così grossolano non è da team campione del mondo. Mancava il leader carismatico Hamilton? Chissà…però è stata una domenica da dimenticare per la Stella a tre punte.

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Foto: LaPresse

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