Formula 1
F1, il via vai di Simone Resta. Ferrari, quanta confusione! Il futuro resta nebuloso
La notizia è stata una sorta di fulmine a ciel sereno nel deserto di Sakhir, sede del penultimo round del Mondiale 2020 di F1. Nella giornata di ieri, infatti, è arrivata la notizia di un cambio sensibile nell’organigramma della Ferrari. Simone Resta passerà alla Haas nell’ottica della collaborazione con il team statunitense, mentre Enrico Cardile assumerà il ruolo di responsabile del telaio a Maranello. Non cambiano invece gli altri ruoli comunicati lo scorso luglio, sia le varie aree di competenza. In altre parole, Enrico Gualtieri sarà ancora il responsabile della Power Unit, mentre Laurent Mekies avrà sempre la carica di direttore sportivo e responsabile delle attività di pista.
Perché tutto questo? La Ferrari ha giustificato la mossa con una doppia motivazione: riduzione delle spese (il tetto è fissato a 145 milioni di dollari per il prossimo anno) e volontà di rendere più snella la struttura della Gestione Sportiva. Giova ricordare, infatti, che dal 2021 ci sarà il budget cup nel Circus e questo aspetto non può essere di sicuro sottovalutato nella gestione del Reparto Corse. Pertanto, come riportato dalla Rosea, ci sarà la fusione tra il reparto telai e quello legato alla ricerca delle prestazioni sotto la guida di Cardile. “La struttura di un team come la Ferrari si evolve in modo veloce, anticipando i cambiamenti. A partire dal 2021, con l’introduzione dei nuovi regolamenti, vengono poste davanti a tutti noi delle sfide nuove, che vanno affrontate con pragmatismo e apertura“, le parole del Team Principal Mattia Binotto.
Restano però tanti dubbi su questa decisione, visto che Resta era l’uomo forte sul progetto della macchina nel 2022, la stagione della “rivoluzione”. Può destare, quindi, perplessità l’idea di dover cambiare ancora una volta l’organizzazione in una fase così delicata e in un’annata (2020) molto negativa per la squadra di Maranello. Guardandola da esterni, servirebbero rinforzi d’esperienza per ridestare il Cavallino Rampante dal proprio torpore, piuttosto che la spending review. Da questo punto di vista il futuro è assai nebuloso e anche il cambio di politica sul congelamento dei motori fa credere che ci sia un po’ di confusione in Ferrari.
La Rossa, ora, è propensa a concedere l’anticipazione del congelamento del propulsore a partire dal 2022, ma chiede anche che venga anticipata l’introduzione della nuova power unit dal 2026 al 2025. Come scritto dalla Gazzetta dello Sport, il Cavallino chiede anche l’introduzione di parametri per ridurre negli anni del congelamento un eventuale divario eccessivo tra le varie power unit. Non resta che attendere gli sviluppi.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse