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Formula 1
F1, la nuova Ferrari con motore più potente e un retrotreno rivisto: la SF21 avrà 30 cavalli in più rispetto al 2020
Un 2020 da quattro in pagella: in questi termini si è espresso Mattia Binotto, giudicando le prestazioni della Ferrari in F1. Il sesto posto nella classifica mondiale dei costruttori va inquadrato in un’ottica talmente negativa che bisogna risalire al 1980. Non ci sono dubbi, infatti, che il progetto SF1000 sia stato fallimentare sotto tutti i punti di vista e questo si era già compreso nel corso dei test a Barcellona (Spagna), dove la monoposto aveva evidenziato gravi problematiche in termini di prestazioni in tutte le aree: scarsa potenza del motore e troppo drag, volendo fare una sintesi delle criticità.
E dunque, in chiave 2021, cosa si potrà fare? Come è noto, l’omologazione di componenti essenziali, come il telaio, gli elementi interni delle sospensioni, l’impianto di raffreddamento, obbligheranno i team a delle correzioni, ma non a delle rivoluzioni sulle monoposto. Questo perché il contesto pandemico ha portato all’approvazione di norme volte al risparmio dei costi. Pertanto, la Rossa, costretta a inseguire, dovrà fare di necessità virtù.
La SF21 sarà uno sviluppo della monoposto precedente, con un nuovo motore e interventi di natura aerodinamica permessi dai regolamenti. Stando a quanto analizzato da Paolo Filisetti de La Gazzetta dello Sport, il nuovo propulsore dovrebbe garantire una potenza superiore di 30 cavalli in più rispetto al 2021. Dal punto di vista motoristico, si agirà in termini di combustione: ci sarà una precamera abbinata al nuovo impianto di iniezione ad altissima pressione. Altri aspetti riguarderanno fondo e diffusore, con quest’ultimo che per regolamento dovrà avere un’estensione verticale delle paratie che dovranno terminare 5 cm sopra il piano di riferimento. Si dovrebbe inoltre agire sulla sciancratura dei radiatori, ricordando in questo senso la Red Bull.
Questi interventi, oltre alla spesa di due gettoni di sviluppo disponibili per intervenire sul retrotreno e modificare la sospensione posteriore nei suoi punti d’attacco, vanno nella direzione di incrementare l’efficienza e nella corretta distribuzione del carico verticale generato dal corpo vettura.
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Foto: LaPresse