Formula 1
F1, l’addio senza rimpianti di Sebastian Vettel. Forse ha solo da guadagnarci…
Sebastian Vettel ha concluso i suoi sei anni in Ferrari con un 13° posto del GP di Abu Dhabi, ultimo round del Mondiale 2020 di F1, e l’ha fatto tributando al proprio team una rievocazione personale di “Azzurro” di Adriano Celentano via-radio, poco dopo il traguardo.
C’è del dispiacere in Seb perché questa avventura era iniziata come un sogno, ma è terminata con la tristezza di un biennio finale con pochi lampi e tanti problemi. La storia col Cavallino Rampante iniziava il 20 novembre 2014 quando la scuderia di Maranello decise di ingaggiare il quattro volte campione del mondo dopo i titoli vinti nel 2010, 2011, 2012 e 2013 con la casa austriaca, facendo coppia con il finlandese Kimi Raikkonen. Nel secondo GP della sua prima stagione (2015) arrivava il primo centro in Malesia e la festa era grande. Seb nei suoi 116 GP disputati con la Rossa vincerà in 14 occasioni (terzo vincitore all-time della storia del Cavallino), centrando 12 pole-position. Una storia che ha vissuto tra gioie e dolori, tra momenti di esaltazione e altri deprimenti. Purtroppo per lui si è tramutato il fallimento dell’iride mancato come Alain Prost e Fernando Alonso (altri campioni del mondo senza corona a Maranello).
Ovviamente, la colpa non è solo sua e probabilmente il peccato originale è stato quello di pensare che potesse essere un nuovo Michael Schumacher in tutto e per tutto, senza considerare le differenze sostanziali tra i due e un contesto ferrarista molto diverso per organizzazione e mentalità. Una scuderia priva di personaggi carismatici, il cui ultimo rappresentante probabilmente era lo scomparso presidente Sergio Marchionne.
Lo spirito combattivo giorno dopo giorno si è spento nel team e l’errore vero di Sebastian è stato quello di caricarsi tutto sulle spalle, avendo delle ripercussioni negative in pista nelle fasi decisive. La chiosa degli ultimi due anni con l’arrivo del rampante Charles Leclerc, pilota dotato di grande talento ma discontinuo, è stata all’insegna della frustrazione nel confronto con il suo giovane team-mate. Il 2020 è coinciso con l’amarezza dell’addio: una telefonata in cui gli veniva comunicato l’appiedamento e una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista (13° nella classifica generale dei piloti).
Pertanto, l’interruzione del rapporto, voluta dalla Ferrari soprattutto per questioni economiche, può essere accolta quasi con un sospiro di sollievo da Vettel, che approderà in un team legato a Mercedes (Aston Martin) nel quale le possibilità per imporsi ci potrebbero essere, quantomeno nelle singole gare.
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Foto: LaPresse