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Ginnastica artistica, un 2020 perso per le Fate. Ambizioni intatte per il 2021. E Vanessa Ferrari…

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L’Italia aveva dimostrato tutta la sua caratura tecnica e agonistica ai Mondiali 2019, dove conquistò una storica medaglia di bronzo nella gara a squadre. Il team event, l’evento per eccellenza, quello che misura la forza del movimento di un intero Paese, aveva fatto entrare in una nuova dimensione la nostra Nazionale di ginnastica artistica femminile. Le Fate, in un’indimenticabile pomeriggio di ottobre, si sono trasformate da splendide promesse a meravigliosa realtà: una vera e propria apoteosi in quel di Stoccarda, al termine di una gara di carattere, dove le azzurre hanno fatto gara alla pari con la Russia e hanno sconfitto la Cina. Gli USA sono inarrivabili per milioni di motivi, ma per il resto il Bel Paese ha battagliato contro altre scuole storiche e ha surclassato tutte le altre squadre d’Europa.

Le ragazze del DT Enrico Casella si sono superate in Germania, per molte era la prima uscita internazionale tra le seniores, ma la giovane età non ha inciso. Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio hanno subito fatto centro, le ginnaste della classe 2004 hanno piazzato immediatamente la stoccata di classe affiancate da Desiree Carofiglio e Martina Maggio, scrivendo una pagina di storia della Polvere di Magnesio alle nostre latitudini. L’Italia era lanciatissima verso le Olimpiadi di Tokyo 2020, l’appuntamento preparato da più di un lustro in ogni minimo dettaglio: ogni singola tappa di avvicinamento era stata pensata e gestita in maniera certosina dal Direttore Tecnico, i risultati gli hanno dato ragione e il lancio verso i Giochi era perfetto. Ma poi la pandemia ha costretto al rinvio della rassegna a cinque cerchi e il 2020 è sostanzialmente andato perso per le Fate.

Nessun evento internazionale disputato (eccezion fatta per l’American Cup in cui Giorgia Villa non era in forma). Soltanto la Serie A e i Campionati Italiani Assoluti per le Fate, che non hanno avuto la possibilità di affrontare le rivali straniere. Il confronto è mancato, anche se entro i confini nazionali sono arrivati degli ottimi riscontri in gara, senza dimenticarsi che a Brescia si è lavorato alacremente per incrementare le difficoltà e farsi trovare più forti nel 2021. Le ambizioni in vista delle Olimpiadi, rinviate alla prossima estate, restano comunque intatte. Questa squadra è fortissima e si presenterà a Tokyo col sogno di salire sul podio: le Olimpiadi rappresentano il sogno della vita per queste ragazze, hanno lavorato per anni soltanto con l’intento di essere protagoniste in Giappone e non si sono certamente fatte fermare dall’emergenza sanitaria.

Questo anno di stop ha sì fermato lo slancio che si era creato dopo il bronzo iridato, ma ha indubbiamente portato dei benefici perché c’è stato più tempo per imparare nuovi elementi e dunque incrementare le note di partenza, fondamentale per puntare sempre più in alto. Sfortunatamente, però, sono anche arrivati gli infortuni di Carofiglio e Iorio, ancora in fase di recupero (speriamo di rivederle in pedana nella prossima primavera). Il 2020 ha però ha restituito una ancora più grintosa Martina Maggio (terza agli Assoluti, ad appena mezzo decimo da Giorgia Villa e Asia d’Amato).

A Tokyo ci saranno soltanto quattro posti in squadra e la formazione è tutt’altro che definita, perché c’è un’eterna Leonessa pronta a lottare fino in fondo per partecipare alla sua quarta Olimpiade. Vanessa Ferrari non è soltanto in lotta personale in Coppa del Mondo, dove però deve battere Lara Mori nell’ultima tappa di Coppa del Mondo a Doha (al corpo libero), ma può rientrare in gioco anche nell’all-around: ha infatti ripreso in mano tutti gli attrezzi (cosa che non faceva da Rio 2016) e in allenamento è sembrata in grandissima forma, anche se deve ancora disputare la sua prima gara sul giro completo.

La 30enne bresciana proverà a staccare il pass agli Europei, se non dovesse riuscire ad avere la meglio su Lara Mori in Qatar. La toscana è molto agguerrita e merita ampiamente di partecipare ai Giochi come individualista. Insomma l’Italia c’è e non si è fatta di certo fermare da questa terribile pandemia, che ha sì cancellato il 2020 in gara delle Fate e di tutte le azzurre (salvo gli eventi nazionali) ma che ha comunque mantenuto intatte le ambizioni in vista di un 2021 che speriamo possa essere radioso.

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Foto LM-LPS/Filippo Tomasi

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