Biathlon

L’emozione del 2020 dello sport italiano è…Dorothea Wierer e quella Coppa del Mondo all’ultima gara…- OSCAR OA Sport

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Il 2020 è stato un anno molto difficile, funestato dalla pandemia. L’emergenza sanitaria ha stravolto le nostre vite e lo sport ne ha inevitabilmente sentito, ma proprio lo sport ci ha regalato alcuni sorrisi indelebili in questa annata così drammatica. L’emozione del 2020 per lo sport italiano, una perla degli Oscar di OA Sport, va pescata tra le discipline invernali e resterà a lungo nelle nostre menti: imprevedibile, incredibile, ricca di colpi di scena, esaltante e (quasi) da infarto. Riviviamola tutti insieme sotto l’albero.

OSCAR OA SPORT 2020 – L’EMOZIONE DELL’ANNO:

Dorothea Wierer contro Tiril Ekchoff. La battaglia campale. Il duello finale. 763 punti per l’italiana, 755 per l’altoatesina. In palio la Coppa del Mondo di biathlon. Si decide tutto in un testa a testa palpitante, nel durissimo inseguimento di Kontiolahti che chiude la stagione (in anticipo). Il 14 marzo la pandemia è ormai esplosa e, infatti, la gara sulle nevi finlandesi sarebbe poi stata l’ultimo evento sportivo prima di quasi tre mesi di vuoto totale a causa del lockdown globale.

La scandinava sembra avere in mano le chiavi per la conquista della Sfera di Cristallo: parte per terza a 32” di distacco dalla tedesca Denis Herrmann, mentre l’altoatesina è soltanto 19ma a 1’19”. Serve una magia da parte dell’azzurra per alzare al cielo il trofeo per il secondo anno consecutivo, lo deve fare per regalare un sorriso all’Italia ormai in zona rossa totale. Lo deve fare per se stessa, per scrivere una nuova pagina di storia dopo aver conquistato due medaglie d’oro ai Mondiali nella sua Anterselva (inseguimento e individuale).

Serve una rimonta, ma la gara inizia male e il sogno sembra ormai essere naufragato in un mare di dispiacere. Inferno, paradiso, vittoria, apoteosi. Dorothea Wierer ribalta una situazione disperata, scrivendo una sceneggiatura da Premio Oscar, genere thriller. La 29enne (avrebbe poi spento le trenta candeline un paio di settimane dopo) commette un errore al primo poligono, esce 14ma mentre Eckhoff è ottava. Nel secondo giro si alza il vento, entrambe le sfidanti non coprono un bersaglio: la norvegese è quinta, l’azzurra è nona.

La gara sembra però svoltare in occasione della terza serie: Eckhoff trova lo zero perfetto nel vento e vola in testa, Wierer sbaglia due volte e sprofonda in sedicesima piazza. La Coppa del Mondo sembra ormai prendere il volo per la Norvegia, ma il biathlon è uno sport imprevedibile e all’ultimo poligono succede di tutto: Eckhoff sente la pressione del momento e manca addirittura tre bersagli, Wierer fiuta l’occasione ed esce dal poligono davanti alla sua rivale!

Da inferno a paradiso nel giro di un amen, l’ultimo giro di marcamento è in realtà una passerella per la Regina delle Nevi, che si gusta la sua apoteosi e regala all’Italia un’emozione memorabile, l’ultima fotografia dello sport prima dei tre mesi più difficili della nostra vita. Una Coppa del Mondo tutta tricolore, la seconda di fila per Dorothea, entrata nel cuore di un Paese intero.

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Foto: Lapresse

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