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Motocross, Mattia Guadagnini: “Voglio imparare da Tony Cairoli. Il passaggio al Team De Carli è una svolta”

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Classe 2002, Mattia Guadagnini è indubbiamente uno dei giovani talenti più interessanti del panorama motocrossistico tricolore e internazionale. Il 18enne veneto, campione italiano MX2 e vice-campione europeo EMX250 in carica, si appresta a sbarcare definitivamente nel Mondiale Motocross a partire dalla prossima stagione con KTM nel team De Carli, che tra le sue fila può contare tra gli altri in MXGP Tony Cairoli e Jorge Prado. L’azzurro nel 2021 disputerà il suo primo campionato a tempo pieno nel Mondiale MX2, con l’obiettivo di fare esperienza e di continuare un percorso di crescita finora davvero entusiasmante ed incoraggiante in ottica futura. L’emergente pilota veneto si è raccontato a OA Sport, tracciando un bilancio dell’ultima stagione e commentando il suo approdo nel Mondiale MX2.

Mattia, lo scorso 23 novembre è arrivato l’annuncio ufficiale del tuo passaggio nel Mondiale MX2 2021 con KTM nel team De Carli. Un passo avanti molto importante per la tua carriera…

Assolutamente, è una grande svolta per me. È stato sempre il mio sogno, fin da piccolo, quello di arrivare a questo punto. È veramente bello soprattutto avere Antonio Cairoli e Prado come compagni di squadra. Avere loro due come riferimento negli allenamenti mi aiuterà sicuramente a crescere molto, poi è un team super professionale con il supporto ufficiale di KTM. Spero proprio che questa sia la svolta della mia carriera. Comunque sono in fase di crescita e penso sia lo scalino giusto da fare“.

Come compagni di squadra in MX2 l’anno prossimo avrai René Hofer ed il campione del mondo in carica Tom Vialle. Pensi che la presenza di quest’ultimo nel team come punto di riferimento possa accelerare ulteriormente il tuo percorso di crescita nel Mondiale?

Lui ha già due anni di esperienza nel Mondiale ed è attualmente il campione in carica, quindi è il migliore al mondo dal punto di vista della velocità e del passo. Di sicuro sarà un buon punto di riferimento per migliorarmi e per capire come lavorare. Vialle e Hofer hanno base in Austria, mentre il Team De Carli è qui in Italia. Ci alleneremo comunque un po’ di volte assieme nei test della KTM, però come allenamento vero e proprio avrò più Cairoli e Prado come riferimenti. Non credo quindi che ci vedremo tanto spesso con Vialle e Hofer“.

Nelle ultime due stagioni avevi già dimostrato, grazie ad alcune wild card, di poter essere competitivo anche nel Mondiale con le 250. Quali sono i tuoi obiettivi e le tue aspettative in vista del tuo primo campionato a tempo pieno in MX2?

Nel 2019 avevo fatto due gare come primissima esperienza nel Mondiale ed erano state molto positive: avevo chiuso attorno alla decima posizione entrambe, perciò era stata un’ottima esperienza. Quest’anno ho avuto modo di fare altre tre gare e anche queste sono state molto positive, oltre le aspettative. A Faenza, nell’ultima gara di Mondiale che ho fatto, sono riuscito a stare davanti per quasi metà della prima manche e ho finito sesto. Penso di partire quindi da una buona base, poi ovviamente quest’inverno avremo la possibilità di lavorare su quello che potrebbe mancarmi per arrivare al vertice. Abbiamo margine con la moto, perché rispetto all’anno scorso sarà direttamente KTM con supporto Factory. Già lì quindi c’è un grosso step. Diciamo che al momento non ho obiettivi precisi, vedremo man mano come va, senza fretta. Indicativamente comunque per il campionato potrei stare nei primi cinque e qualche volta nei primi tre, poi si vedrà. Questo diciamo che sarebbe un buon obiettivo da raggiungere“.

Nell’ultima stagione hai vinto il Campionato Italiano MX2 e sei arrivato secondo nell’Europeo EMX250 lottando fino all’ultima giornata per il titolo. Come giudichi complessivamente il tuo 2020 agonistico?

A parte per il fatto di aver mancato di poco il Campionato Europeo, è stata una stagione molto positiva. Era comunque il mio primo anno in 250cc 4 tempi, quindi con una moto nuova che necessitava tempo per trovare il giusto feeling. Anche se ero partito un po’ sotto le aspettative – perché l’obiettivo era vincere il campionato – nel corso dell’anno sono migliorato molto dal punto di vista del feeling con la moto e non solo, anche nelle partenze e nella convinzione di poter stare là davanti. L’obiettivo principale della stagione era quello di fare esperienza e migliorare, quindi posso dire di esserci riuscito“.

Proiettandoci invece in un futuro a medio-lungo termine, qual è il tuo più grande sogno che vorresti realizzare in carriera?

Sicuramente vincere il Campionato Mondiale! Prima ci provo in MX2, poi però l’obiettivo principale di un pilota è quello di vincere in MXGP, che è la classe regina del motocross. L’obiettivo sarebbe quello, poi si vedrà. Io ci proverò“.

Dal punto di vista dello stile di guida in moto, c’è un pilota specifico a cui ti sei ispirato fino a questo momento?

Ho sempre ammirato Tony Cairoli. Sono cresciuto guardando le sue gare e ho sempre avuto lui come riferimento. L’ho sempre ammirato sia come persona che come stile di guida. Negli ultimi anni è arrivato anche Prado, che mi piace ancora di più come stile di guida. Cerco di prendere spunto da tutti e due, quindi sfrutterò al meglio il prossimo anno in cui saremo compagni di squadra per imparare da loro“.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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