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Nuoto, Assoluti Riccione 2020, IL PAGELLONE (seconda giornata). Pilato non sbaglia mai, il cuore di Magnini

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BENEDETTA PILATO 9.5: Sono finite le parole per descrivere il prodigio di questa ragazza che sembra avere un computer in testa e ogni volta che scende in acqua si migliora. Arriva a due decimi dal record del mondo e, a quanto dice, ha ancora margini di miglioramento. Dove possa arrivare non si sa ma tutta l’Italia spera molto, molto lontano.

ILARIA BIANCHI 7: Secondo titolo consecutivo per l’emiliana che a marzo darà l’assalto alla sua quarta partecipazione olimpica consecutiva. Il tempo lascia a desiderare ma lei, almeno in fase di qualificazione, si è sempre fatta trovare pronta al momento giusto e per marzo la battaglia è aperta.

ELENA DI LIDDO 5.5: Le attenuanti del caso le ha tutte. Il lungo stop per il lockdown, la difficoltà a reperire una piscina dove allenarsi con la giusta frequenza. Deve ritrovare la determinazione di due anni fa e anche un po’ di fiducia che sembra essersi persa per strada. Non ha perso il buonumore e questo lascia ben sperare per il futuro.

ALBERTO RAZZETTI 7: L’alternativa a Burdisso c’è. Non è un crono straordinario a livello assoluto  quello che gli permette di vincere i 200 farfalla ma stabilisce il personale ed è un passo avanti importante verso la qualificazione che è a portata di mano.

SILVIA SCALIA: 6.5: L’acuto non arriva sulla distanza olimpica e la qualificazione resta lontana quasi due secondi. Serve il cambio di passo sui 100 per piazzare in una carriera già piena di soddisfazioni il fiore all’occhiello della partecipazione olimpica. La fiducia non le manca e un titolo italiano può aumentare l’autostima.

MICHELE LAMBERTI 7.5: Titolo italiano con personale per un figlio d’arte che a 20 anni sta iniziando a trovare la sua dimensione e inizia ad assaporare l’alto livello. Batte un guru della specialità come Sabbioni, trova anche un buon crono e inizia da qui un percorso che potrebbe portarlo in alto. I cromosomi sono quelli giusti.

SIMONE SABBIONI 6: Aveva dato tutto il giorno prima disputando un 100 vicino ai suoi livelli migliori, paga dazio nel 50 che non sta preparando e che lo vede un po’ ingolfato soprattutto nella fase nuotata.

ILARIA CUSINATO 7: Per lei, a differenza di tre quarti della popolazione mondiale, il 2020 potrebbe essere l’anno della rinascita dopo un 2019 al buio. Un 400 misto solido, lontano 6 secondi da un tempo limite severissimo: mette nel mirino la qualificazione olimpica, primo passo per tornare fra le grandissime della specialità.

PIER ANDREA MATTEAZZI 7: I tempi sono quelli che sono ma mette in cascina un altro titolo italiano. Serve tanto lavoro per crescere in una specialità complicata come i 400 misti. Raggiungere l’elite è un percorso tortuoso: qualificazione olimpica molto complicata anche a marzoma ci proverà.

FEDERICA PELLEGRINI 7: Concede il bis con una battaglia lunga 75 metri con Silvia Di Pietro. I tempo sono lontani dai migliori ma non è tempo di miracoli. Festeggia il Natale con altri due titoli ma l’impressione è che la staffetta veloce (come quella della 4×200) femminile dovrà attendere le nuove generazioni per tornare ad essere competitiva e lei probabilmente sarà in altre faccende affaccendata.

ALESSANDRO MIRESSI 8: Voleva il minimo che significava avvicinare il record italiano. lo ha fallito per due decimi al termine di una gara dominata. E’ il numero uno incontrastato in Italia ma deve fare attenzione alla crescita di Ceccon che potrebbe stimolarlo in un duello ad altissimi livelli. La continuità c’è, per Tokyo servirà l’acuto.

THOMAS CECCON 7.5: Si migliora in una specialità che potrebbe vederlo ben presto protagonista ad altissimi livelli. Si è fissato due obiettivi e li ha centrati entrambi, da campione quale, pian piano, sta diventando.

FILIPPO MAGNINI 8: 49″9 a 39 anni, dopo tre anni di inattività. da Riccione 2017 a Riccione 2020: torna a respirare l’aria della gara ed è un uomo felice e realizzato completamente, che però non smetterà mai di cercare la sfida, anche “a cinquant’anni” come confessa lui stesso a fine gara. ce la potrà fare? Sì! Serve un super lavoro a cui si sottoporrà nei prossimi tre mesi, con l’entusiasmo del ragazzino che lo contraddistingue da sempre e con un pizzico (forse qualcosa in più) di rabbia in corpo. Per ora solo applausi!

NICOLO’ MARTINENGHI 9: Record italiano, sesto tempo all time nei 50 rana. Il ragazzo è cresciuto e adesso guarda tutti i grandi della specialità dritti in volto, magari tranne uno, che di nome fa Adam, ma lì entriamo nella sfera del paranormale. Aveva la rabbia giusta dopo la piccola delusione dei 100 e l’ha scaricata su gambe e braccia che hanno girato a più non posso. Bravissimo!

MARTINA RITA CARAMIGNOLI 8: La sua doppia vittoria sulle lunghe distanze forse è rimasta un po’ in sordina. era favorita, ha vinto con tempi non straordinari ma forse si dimentica dove era questa atleta un anno e mezzo fa (a casa) e due mesi fa (chiusa per 20 giorni in una camera d’albergo a Livigno causa Covid) e allora si capisce meglio la portata di questo grande risultato.

GREGORIO PALTRINIERI 7: Un 800 senza particolari pretese, nuotato in fase di pieno carico, come confessa lui stesso a fine gara, dal quale non si aspettava grandi cose e comunque è arrivato un tempo molto vicino al limite per la qualificazione olimpica. In altre situazioni sarebbe stato deluso, ieri no: Paltrinieri c’è e lo attende un 2021 senza precedenti.

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