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Nuoto, buoni segnali per la 4×100. Il jolly Ceccon ed il muro da scalare di Filippo Magnini

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Luci e ombre quelle dei 100 stile libero degli Assoluti 2020 invernali di nuoto nella piscina di Riccione. Il 48″22 siglato da Alessandro Miressi vorrebbe dire Olimpiadi di Tokyo nel 2021 nei campionati primaverili che si disputeranno dal 27 al 31 marzo (2021), ma non è tempo a Cinque Cerchi in questa sede. Il primatista italiano della distanza (47″92) avrebbe dovuto nuotare ai suoi limiti (47″9) per staccare il biglietto.

Che cosa è mancato? Qualcosa in partenza e forse anche qualcosa nella progressione nella seconda vasca, dove sarebbe stata necessaria una chiosa sotto i 25″. Ci dovrà lavorare il piemontese, consapevole però che col tempo nuotato oggi a marzo ci andrà ai Giochi. Certo, nel nuoto conta sempre il presente, ma Miressi è sicuramente il riferimento di una 4×100 stile libero che in Giappone vorrà stupire. Un quartetto di cui vorrà entrare a far parte Thomas Ceccon: il veneto, dopo aver staccato il biglietto per Tokyo nei 100 dorso, si è cimentato anche in questa prova, nuotando il personale di 48″65. Un bel jolly il veneto, capace di spaziare tra tanti stili e in grado di nuotare sempre con una certa qualità. In termini di potenza paga rispetto ai migliori, ma margini di crescita ce ne sono ancora molti. Di sicuro, annotare quattro atleti sotto i 49″ in un periodo così particolare condizionato dal Covid fa ben sperare.

Una gara che però era anche quella di un gradito ritorno. Alla veneranda età di 38 anni Filippo Magnini ha deciso di mettersi in gioco. I due titoli mondiali del 2005 e del 2007 sono storia, ma lui vorrebbe inserire un nuovo tassello a Cinque Cerchi, ricordando le sue quattro partecipazioni precedenti (da Atene 2004). Sarà però una scalata impervia. Magnini, oggi, ha nuotato il nono tempo dell’overall di 49″97 e per essere parte della staffetta (suo obiettivo) il tempo è di 48″57. Un crono impegnativo per chi è rimasto lontano dalle piscine tre anni, ma che ha ritrovato il sacro fuoco per rifarsi di un periodo molto difficile in cui il nome è stato associato impropriamente al doping.

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Foto: LaPresse

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