Nuoto
Nuoto, il pagellone del 2020: Benedetta Pilato l’astro nascente, Ceccon maturo, Paltrinieri affamato e Federica Pellegrini ‘Covid-ata’
E’ giunto il momento di tirare le somme per quel poco che abbiamo potuto vedere in vasca. Il Coronavirus ha quasi azzerato, purtroppo, le competizioni e quindi dare dei voti non è semplice, ma è doveroso per quello che si è visto.
IL PAGELLONE DEL 2020
BENEDETTA PILATO 10 – Sbriciolare come niente i record italiani nei 50 e nei 100 rana, sia in vasca corta che in vasca lunga, staccare il biglietto per Tokyo…Cara Benny, sei speciale. Il Covid-19 ti ha colpito, ma questo sarà solo un rallentamento nel tuo incedere in vasca, sognando qualcosa di grande nella rassegna a Cinque Cerchi. Astro nascente.
THOMAS CECCON 8.5 – Era Godot, ora è Pinturicchio. Prendendo in prestito una celebre citazione di Gianni Agnelli rivolta ad Alessandro Del Piero e usandola in modo un po’ particolare, si può affermare che il veneto ha compiuto quello step che ci si aspettava: abbattere il muro dei 53″ nei 100 dorso (nuovo record italiano in 52″84), togliendo mezzo secondo circa al vecchio primato nazionale e al suo personale, è tanta roba e a Tokyo ne avremo una conferma. I miglioramenti nei 100 sl e nei 50 farfalla descrivono ulteriormente come il ragazzo abbia intrapreso il sentiero giusto. Maturo.
GREGORIO PALTRINIERI 8 – 7’40″22 negli 800 sl, 14’33″10 nei 1500 sl (nuovo record europeo). Questo in estrema sintesi il 2020 di Greg, che a Roma ha zittito tutti i critici, già pronti a puntare il dito sulla scelta di lasciare il tecnico Stefano Morini. I tempi, ora come ora, hanno dato ragione al campione carpigiano e la sfida suprema del successo olimpico in piscine e in acque libere non è impossibile per un atleta di questo calibro. Il 2021 ci dirà fin dove questa ambizione saprà tramutarsi in realtà. In un mondo di “squali” o mangi o sei mangiato. Paltrinieri vuole mangiare perché è ancora affamato.
MARTINA CARAMIGNOLI 8 – E’ l’emblema del partito della “second life” natatoria italiana. Lei, che a un certo punto aveva smesso di nuotare, ha capito che l’acqua era ancora parte di ciò che amava. Il lockdown è stata occasione per guardarsi in se stessa. Gli 800 e 1500 stile libero del Trofeo Settecolli sono stati il chiaro segnale che questa ragazza ha ancora delle cartucce da sparare e quindi che Tokyo sia…
GABRIELE DETTI 7.5 – A Roma il 3’43″73 dei 400 sl ha detto che il toscano le sue carte se le vuol giocare e alla grande in vista di Tokyo. Certo, gli avversari non mancheranno e le notizie su Sun Yang potrebbero avere dei risvolti sorprendenti. Tuttavia, l’importante sarà stare bene perché in quel raduno di Livigno qualcosa si è perso per il Covid e lui, godendo di una qualificazione olimpica d’ufficio come altri, potrà pensare solo ai Giochi per ambire a qualcosa di bello.
MARCO DE TULLIO 7 – Dopo la “sbornia” del quinto posto mondiale, il pugliese si è rimesso in carreggiata e il 3’44″94 a Roma è la prova della strada ritrovata. Lui vuol giocare il colpo gobbo e, sperando che il Coronavirus abbia esaurito le sue voglie, i 400 sl potrebbero davvero dare a Marco qualcosa di importante, ricordando anche il personale nei 200 sl. Un dato che può confortare in ottica 4×200 sl.
NICOLO’ MARTINENGHI 7 – Il 12 dicembre 2019 era diventato il primo uomo in Italia a nuotare un 100 rana sotto i 59″: 58″75. Nel 2020 il lombardo si è tolto lo sfizio di migliorare anche il primato nazionale dei 50 rana (26″56) e di chiudere il cerchio. Cresciuto fisicamente e mentalmente, l’allievo di Marco Pedoja ha il sogno della medaglia olimpica in una delle gare più difficili del panorama natatorio (100 rana). “Tete” però è pronto per la sfida.
MARTINA CARRARO 7 – Meglio di quello che si poteva. La ligure ha pagato dazio quest’anno, per problemi logistici legati al Covid-19 e un allenamento non ideale. Tuttavia, gli ottimi riscontri nei 50-100-200 rana di Riccione, a chiosa del 2020, sono un segnale che Martina c’è e la sfida con Pilato è uno stimolo importante. A marzo vorrà centrare la qualificazione a Cinque Cerchi, consapevole di averne tutte le possibilità e l’1’06″58 del 17 dicembre 2020 è un chiaro segnale.
FEDERICO BURDISSO 7 – Nell’unica apparizione in buona condizione, prima che il Covid lo colpisse, si era regalato un 1’54″83 nei 200 delfino mica da ridere. Il classe 2001 è uno dei più convincenti della nouvelle vague e l’unico obiettivo dell’anno nuovo sarà quello di stare bene, forte di un pass olimpico in tasca e della voglia di continuare a crescere nella sua specialità.
ARIANNA CASTIGLIONI 6.5 – Qualche infortunio di troppo per la lombarda non le ha permesso di arrivare al meglio nell’appuntamento della prima selezione olimpica. Tuttavia, come detto per Carraro, le sue prospettive in vista di quel che sarà sono buone per gli Assoluti primaverili. Una stagione da sufficienza piena per le buone cose fatte vedere alla ISL.
FEDERICA PELLEGRINI 6.5 – Il 15 ottobre il Covid-19 ha sconvolto una stagione che lei avrebbe immaginato diversamente e a chiosa di un percorso. La pandemia e il contagio sono stati due elementi di non poco conto nella vita agonistica di Federica che, comunque, ha saputo ridestarsi ancora una volta, avendo il coraggio di tornare in gara nella ISL e agli Assoluti invernali non al meglio. Lei ha scelto di non sfruttare la proposta della FIN di qualificarla automaticamente a Tokyo per i suoi risultati. A marzo, vorrà far parlare la piscina e pensare alle sue quinte Olimpiadi nel migliore dei modi.
ALESSANDRO MIRESSI 6 – Il pass olimpico è mancato, segno che su quegli ultimi 25 metri del 100 sl qualcosa andrà limato. Il piemontese nelle braccia il tempo da 47″ ha dimostrato di averlo, ora servirà dimostrarlo al più presto, per poi essere della partita in una finale olimpica a Tokyo nella gara regina.
SIMONA QUADARELLA S.V. – La quarantena è stata un ostacolo di non poco conto per lei che, forte del pass a Cinque Cerchi già in tasca, ha scelto di pensare a lungo termine. Il Covid, come per altri atleti, ci ha messo lo zampino e dunque fare un bilancio sul suo 2020 non è corretto perché di agonistico non c’è stato nulla che meritasse attenzione.
NAZIONALE ITALIANA (INSIEME) 8 per la mentalità – La squadra del Bel Paese, anche in un momento così complicato, si è dimostrata di alto livello e tanti sono consapevoli del fatto loro, non temendo più la competizione internazionale, ma vivendo il tutto come un’occasione da sfruttare. Un approccio diverso rispetto a qualche anno fa, che anche in questa sciagurata stagione si è potuto carpire.
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Foto: OA Sport