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Nuoto
Nuoto, Vito D’Onghia: “Sono orgogliosissimo di Benedetta Pilato. Siamo cresciuti insieme”
Benedetta Pilato è senza ombra di dubbio una delle stelle più brillanti del firmamento del nuoto italiano. La 15enne è stata protagonista in questi giorni ai Campionati assoluti invernali di Riccione, nei quali, oltre che i titoli nazionali nei 50 e 100 rana, è riuscita a riscrivere il record italiano e ha staccato il pass per le Olimpiadi di Tokyo nella distanza più lunga.
Se la giovanissima pugliese è arrivata ad un livello altissimo è anche merito del suo allenatore Vito D’Onghia. Il coach di Pilato si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello sport, nella quale ha sottolineato: “La vita mi ha regalato la gioia più grande dopo la famiglia e i figli. Sono orgogliosissimo. Ci abbiamo messo passione, ci siamo divertiti. Da 10 anni ci divertiamo. È il segreto di questa ricetta. Il rinvio olimpico ci ha aiutato, ci ha fatto riflettere e lei nel lockdown si è allenata benissimo, s’è tolta ogni pressione“.
Un rapporto duraturo quello tra D’Onghia e Pilato che sarà fondamentale anche in futuro per l’atleta pugliese: “Con Benny abbiamo iniziato insieme: io ero allenatore del gruppo propaganda, anno dopo anno siamo cresciuti insieme. Da piccola era brava, spigliata, aveva un ottimo galleggiamento, ma se mi avessero detto che a 14 anni sarebbe salita sul podio mondiale, non ci avrei creduto – racconta l’allenatore di Pilato alla Gazzetta – Quando la presi non sapeva fare la rana, è cambiata negli esordienti B: è stata campionessa regionale a delfino, ha provato i misti. Nel secondo anno abbiamo lavorato tanto sul ritmo braccia-gambe e le è venuta fuori una rana pazzesca, a 10 anni faceva 37”1 nei 50, ha avuto un percorso interno incredibile”.
Nella sua lunga intervista l’allenatore di Pilato parla di Benedetta una ragazza di 15 anni che si trova a dover affrontare grandi pressioni e a rinunciare a molte di quelle cose che caratterizzano l’età adolescenziale: “Caratterialmente è un numero primo. Nel senso che quando andiamo in un hotel è la prima che trova il wifi. Le funzioni di Instagram? Ci arriva lei per prima. Ha una marcia in più. È oggettivo. Catapultata nella vita da professionista, la sua giornata è molto intasata: deve pensare al compito in classe, poi c’è il nuoto. Dal punto di vista tecnico ha una nuotata diversa, particolare per la posizione del mento in avanti: si appoggia sull’acqua e questo le dà modo di rimanere sempre a galla. E ha una gambata molto veloce, spinge tanto e va in progressione sempre. Abbiamo sperimentato i tempi giusti per le bracciate, che sono più profonde che ampie. Non voglio paragonarla a Peaty perché è un mostro sacro, però è quella che al femminile si avvicina un po’ di più al britannico. Lei è una velocista pura, una cinquantista. Ci siamo allungati ai 100 e speriamo non ci chiedano i 200…altrimenti non ne usciamo più“.
In chiusura D’Onghia si concentra sugli obiettivi di Pilato per Tokyo: “Adesso ci godiamo il momento, sarà lunga da qui ad agosto, chiedere una medaglia è caricarla troppo. Lei ancora non ha la consapevolezza di cosa siano le Olimpiadi. Deve arrivare lì leggera, serena, vivere i Giochi. Se va lì e prende la medaglia ok, ma anche solo stare lì e dare un “cinque” a LeBron James a 16 anni, penso sia già qualcosa di incredibile. Poi tutto quello che verrà lo accoglieremo”.
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Foto: OA Sport