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Tokyo 2021
Olimpiadi Tokyo 2021, frontiere chiuse in Giappone a gennaio: campanello d’allarme per i Giochi? La situazione
Il Giappone preoccupato e anche le Olimpiadi? Forse un po’ sì. In terra nipponica la problematica della pandemia si fa sentire decisamente e il record dei contagi ha portato il Governo a prendere una decisione importante: a partire da lunedì 28 dicembre e fino 31 gennaio 2021 frontiere chiuse. A riferire la notizia è stata l’agenzia di stampa Nikkei. Sarà consentito il rientro nel Paese ai cittadini giapponesi e agli stranieri che vivono in Giappone, ma dovranno mostrare un test negativo effettuato 72 ore prima della partenza e, una volta arrivati, dovranno sottoporsi a una quarantena di due settimane.
Il 26 dicembre il Giappone ha confermato di avere individuato due nuove persone con la famigerata variante britannica del virus, una delle quali infettata nel primo contagio all’interno del Paese. In particolare, a Tokyo sono stati registrati a Natale 949 nuovi casi, un valore molto alto. In generale, in tutto il territorio giapponese, sono stati 3.823. Stando agli studi recenti (fonte: Corriere della Sera), la cosiddetta “variante inglese” ha una capacità di diffusione che potrebbe essere più elevata (fino al 70%), anche se non ci sono evidenze che portino a concludere che sia più pericolosa o letale.
E quindi i Giochi? Come è noto dal 23 luglio all’8 agosto si comincerà. Un evento di portata planetaria che richiederà misure straordinarie. E’ stato chiesto ai Comitati olimpici nazionali di garantire che gli arrivi e le partenze dal villaggio olimpico degli atleti siano conformi alle norme di prevenzione. In altre parole, si vuol minimizzare la presenza degli atleti nel luogo canonico preposto all’alloggio. Il presidente del Cio Thomas Bach ha dichiarato dopo la riunione dell’Esecutivo del 7 dicembre che i concorrenti che gareggeranno dovranno essere ammessi nel villaggio cinque giorni prima della competizione e debbano partire entro due giorni dopo la loro eliminazione o il completamento della propria esperienza.
Ovviamente, in un contesto pandemico in evoluzione, chi sarà in gara dovrà sottoporsi a diversi test: almeno una volta ogni quattro giorni e subito dopo le gare, anche in mancanza di sintomi. Inoltre, vi sarà la tracciatura per tutta la durata del soggiorno in terra giapponese: un’app per smartphone rileverà tutti i movimenti degli atleti nel villaggio olimpico. Le Olimpiadi però avranno un peso economico rilevante in termini di spesa. Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, il rinvio al 2021 costerà 2,8 miliardi di dollari, pari a 2,3 miliardi di euro. Il Governo metropolitano di Tokyo pagherà 900 milioni di euro, con il Comitato Organizzatore che contribuirà con 820, mentre i rimanenti 575 sarebbero coperti dal governo giapponese.
E i giapponesi che cosa ne pensano? Secondo un sondaggio pubblicato dall’emittente pubblica Nhk solo il 27% degli intervistati vuole i Giochi, il 32% preferisce l’annullamento e il 31% un nuovo rinvio. Altri non hanno risposto. Olimpiadi quindi che godono di poco credito? Le autorità nipponiche vanno avanti per loro strada, annunciando che la staffetta della torcia olimpica partirà il 25 marzo 2021. La paura del contagio però ha un’influenza di non poco conto nell’opinione pubblica. L’idea delle Olimpiadi della rinascita è affascinante, ma in questo clima da libertà vigilata rischiano di essere percepite come un elemento non necessario in cui la forza del sorriso purtroppo latita. I dati sui contagi, però, non promettono nulla di buono e a questo punto si spera anche un po’ nel vaccino. Vedremo.
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Foto: LaPresse