Rugby
Rugby femminile, Isabella Locatelli “Ho avuto il Covid. Lavoriamo per andare ai Mondiali”
Il 2020 sta finendo ed è stato un anno sicuramente difficile per tutti. Lo è stato anche, e molto, per le ragazze del rugby, praticamente ferme da marzo. E nei prossimi 12 mesi le azzurre tenteranno di strappare il pass per la Rugby World Cup. Ne abbiamo parlato con una delle leader del gruppo, la terza linea Isabella Locatelli, che parla anche del Monza, la sua squadra, e di come i social possano far conoscere la palla ovale in rosa.
Isabella, sei nel gruppo di azzurre convocate per l’ultimo raduno dell’anno. Nel 2021 avrete il Sei Nazioni, il torneo di qualificazione ai Mondiali e, si spera, la RWC in Nuova Zelanda. Quanto pesa il lungo stop per il Covid nella vostra preparazione a un anno così impegnativo?
“Pesa sicuramente, ma niente alibi, perché pesa come pesa a tutte le altre squadre. Noi comunque ci siamo allenate, siamo un gruppo di ragazze che in un modo o nell’altro si sono potute tenere a livello. I problemi, però, come ho detto li abbiamo noi come li hanno anche le altre”.
Mesi senza partite e con grosse difficoltà ad allenarsi con la squadra non è stato certo facile. Come hai gestito questo periodo per mantenerti in forma e tenerti allenata in vista della ripresa dell’attività agonistica?
“Io per fortuna ho un giardino, così già nella parte estiva potevo fare praticamente tutto. Ho avuto problemi adesso, perché prima il freddo mi ha limitato e poi mi sono beccata io il Covid e non ho potuto fare allenamento cardio per 30 giorni. Però, insomma, uno usa quello che ha. Dovevo recuperare dall’infortunio alla spalla e per fortuna sono riuscita a farlo anche in questo periodo. Ora sto ricominciando, ma dai diciamo che è andata bene. In questo periodo, poi, ho recuperato una scopa, ci ho legato due casse d’acqua e le ho usate come bilanciere. Che è meglio che spendere decine di euro per un bilanciere che poi mi ritrovo in casa!”.
Tu ormai sei nel giro azzurro da diversi anni e conosci bene il lavoro di Andrea Di Giandomenico. Come si è evoluto il rugby italiano femminile in questi anni? Quali sono, secondo te, i vostri punti di forza e dove, invece, siete ancora in evoluzione?
“Più che altro, direi che in questi anni si è evoluto il rugby in generale e noi ci siamo evolute insieme al gioco. Il rugby è cresciuto maggiormente sul lato atletico, che era meno presente all’inizio. Quando ho iniziato tutto era basato principalmente sulla tattica e la tecnica. Ora c’è più lato fisico e noi ci siamo adattate bene e, infatti, i risultati sono sempre arrivati. Andrea, poi, è un allenatore che ci ha sempre lasciato molta libertà, non ci ha mai imposto un vero e proprio schema. Lui ci dà le basi, poi sta a noi adattare il gioco. E per fortuna lì in mezzo abbiamo ragazze intelligenti che sanno leggere il gioco e adattarci”.
Passiamo a parlare di casa tua. Tu hai vinto uno storico scudetto con il Monza, poi c’è stato un periodo diciamo di ridimensionamento. Oggi il Monza dove può puntare?
“Adesso è un momento di grande evoluzione a Monza. C’è stata l’unione con il Chicken. È un passaggio importante e molto bello secondo me, perché non si poteva far morire il movimento in Lombardia, continuando a farci la guerra tra campanili. Ci siamo unite alle Rocce ed è una bella unione. È un bel gruppo, ci stiamo già allenando attraverso Zoom e la voglia non manca. Per i risultati vedremo quando finalmente potremo tornare in campo. Non vediamo l’ora!”.
Il rugby femminile, come purtroppo molte discipline “rosa”, fatica a imporsi mediaticamente. In questi anni, però, voi siete riuscite, anche grazie ai vostri successi, ad avere maggiore visibilità. Tu sei, tra le azzurre, una delle più attive sui social. Quanto pensi possa aiutare la presenza “virtuale” per far crescere uno sport come il rugby femminile?
“In realtà serve tanto, serve tutto quello che dà visibilità allo sport. Come ha fatto la nazionale di calcio femminile potremmo farlo anche noi. Certo, è più difficile, perché il calcio in Italia è lo sport nazionale, ma avere gente come me o Giada Franco che portano un po’ in giro questa cosa del rugby sui social fa bene a tutti. Ti confesso una cosa, però. La verità è che noi azzurre siamo tutte un po’ asociali. Io non sono la più attiva, sono solo quella che mette le scemate più grandi, che poi sono quelle che girano di più”.
Restiamo in tema. Molti sport “minori” in Italia hanno vissuto anni d’oro grazie a grandi campioni in campo, ma che erano anche personaggi. Penso ad Alberto Tomba nello sci, Federica Pellegrini nel nuoto, Valentino Rossi nelle moto, ma ce ne sono altri. Se guardi alle tue compagne, chi vedresti come personaggio mediatico che “spacca”?
“A livello mediatico assolutamente Giada. Come ti ho detto, è quella che sulla piattaforma digitale dà un po’ di più rispetto alle altre. Diciamo che noi siamo quelle cui piace mettere una storia su Instagram, postare una foto, scherzare con i tifosi o stare in mezzo alla gente. Sì, tra tutte noi sicuramente il personaggio è Giada Franco”.
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Foto: Origo Valerio