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Rugby, i migliori italiani del Pro14. Da Ruzza a Rizzi, i top 5 della prima parte di stagione

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Si avvicina la fine di un difficile 2020 e per le due franchigie italiane di Guinness Pro 14 si avvicina anche il momento del primo derby, che si disputerà il prossimo 26 dicembre allo stadio Lanfranchi di Parma. Un inizio di stagione che nella lega celtica ha visto Zebre e Treviso soffrire, con un solo successo ottenuto dai bianconeri sino a ora. Ma, nonostante ciò, alcuni azzurri si sono sicuramente messi in mostra, vediamo chi.

In casa Benetton Treviso il primo nome è quello di Federico Ruzza. La seconda linea, infatti, non solo si è confermato uno dei giocatori più di talento nel panorama nazionale, ma spicca anche nelle statistiche del Pro 14. Oltre ad aver segnato una meta, infatti, Ruzza è il miglior italiano come numero di palloni portati, ben 27, per 123 metri guadagnati, mentre la seconda linea è addirittura sul podio del Pro 14 come offload effettuati, 8, preceduto da Marcel Coetzee (16) e dal compagno di squadra Iliesa Ratuva con 11.

Restando a Monigo, non sorprendono le prestazione del neo-italiano Monty Ioane. L’ala, infatti, ha portato il pallone 22 volte, con 5 break puliti, 10 difensori battuti (decimo nella classifica generale), 222 metri guadagnati e 4 offload effettuati. Da sottolineare, infine, a Treviso la concretezza e l’importanza di Marco Barbini, poco coinvolto nelle prime giornate, ma che è cresciuto moltissimo e che nelle ultime uscite si è confermato giocatore unico nel suo genere in Italia, con una capacità di portare l’ovale avanti e liberare i compagni fondamentale.

Passando alle Zebre, sono due i giocatori che spiccano nelle statistiche. Il primo è Antonio Rizzi, che andato via da Treviso ha trovato minuti e sicurezza nei propri mezzi. L’apertura è 9° come punti segnati, 34, con 4 assist che hanno portato le Zebre a marcare una meta, e 22 palloni portati. Con lui domina le statistiche la sorpresa Pierre Bruno, con il trequarti bianconero che è il top scorer italiano con 2 mete, figlie di 6 break puliti, 255 metri corsi, cui si aggiungono 5 offload.

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Foto: Ettore Griffoni – LPS

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