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Sci alpino, Bormio 2020: sarà sfida USA-Norvegia? Francia terza incomoda. L’Italia spera

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E’ stata la pista degli austriaci, degli americani, degli italiani, almeno in Coppa del Mondo, dal 1993. Oggi la sfida sembra essere a due, tra “yankees” e norvegesi (con i francesi possibili outsider). La pista “Stelvio”, incastonata quest’anno in uno scenario invernale incantevole, è un’altra cosa rispetto alle pur competitive Oreiller-Killy (Val d’Isere) e Saslong (Gardena), teatro dei primi due episodi veloci stagionali maschili.

Domani e martedì, su quello che per molti è il “tracciato più difficile del mondo”, sarà tempo di terzo superG e terza libera dell’annata (sempre alle 11.30, diretta RaiSport ed Eurosport). Il fondo è duro e compatto, le condizioni perfette. Persino troppo difficili, per chi è reduce da prove diverse su piste diverse. La prima prova cronometrata, ieri, ha evidenziato ancora una volta come la squadra veloce del momento sia quella americana. Cochran-Siegle, già secondo in Gardena dietro Kilde, ha dominato il training iniziale soprattutto nella parte finale, rifilando poi 58 centesimi a Kilde, 61 all’austriaco Mayer, terzo qui lo scorso anno in gara 1, e 79 al connazionale Goldberg. Tre i francesi nei primi nove: Allegre (5°), Bailet (6°) e Clarey (9°). Ma americani e francesi ora devono dimostrare di saper vincere quando conta di più, cosa che Kilde sa già fare e molto bene.

Prova in chiaroscuro per la squadra azzurra, che può sicuramente fare meglio: il migliore è risultato Christof Innerhofer (vincitore nel 2008), decimo con un ritardo di 2″24, per una prestazione in linea con lo stato di forma attuale. Bene Matteo Marsaglia, 13° a 2″33 dalla testa, con Davide Cazzaniga, 17° a 2″73, ed Emanuele Buzzi 21° a 2″84. Una nota di merito per il debuttante sulla “Stelvio” Pietro Zazzi, 28° a 3″17 dallo statunitense. Bravo. Discorso a parte merita Dominik Paris, che della Stelvio è il re incontrastato (6 vittorie dal 2012, le ultime quattro consecutive, 5 in discesa): la sua prestazione (3″36 di ritardo da Cochran-Siegle) potrebbe nascondere una forma ancora lontana dal top, ma anche la volontà di “nascondersi”, come spesso gli capita nel primo training. Ne capiremo di più questa mattina, durante la seconda prova. Certo, le previsioni per i giorni di gara danno neve. Così Matteo Marsaglia: “E’ stata bella tosta, eravamo abituati a condizioni ben più facili nei primi due week-end di gara“. Per l’Italia presenti anche Schieder, Bosca (caduto ieri), e Tonetti.

L’esperienza dice Kilde, la freschezza dice Stati Uniti. L’Italia sembra fuori dal gioco per il successo. Ma su questa pista, mai sottovalutare Inner&Domme. Almeno in discesa. Per il superG, il gioco potrebbe essere ancora più complicato.

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Foto: Pentaphoto

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