Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti dell’Italia a Madonna di Campiglio. Dai primi successi di Thoeni, fino al dominio di Tomba

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Non è ancora tempo di dedicarsi al Natale per quanto riguarda la Coppa del Mondo di sci alpino 2020-2021. Dopo il fine settimana disputato tra Val Gardena e Val Badia (con due prove veloci e due tecniche), infatti, il Circo Bianco si prepara per l’ultimo appuntamento prima del “liberi tutti” per le festività. Questa sera si disputerà l’attesissimo slalom in notturna di Madonna di Campiglio su una delle piste più affascinanti e difficili di tutto il panorama internazionale, la celebre 3-Tre. 

Su questo pendio quanto mai selettivo, si sono scritte pagine di storia epiche di questo sport. Andiamo, quindi, a ripercorrere con la memoria i precedenti più indicativi per i nostri colori sulla pista che nella sua parte finale prende il nome di “Canalone Miramonti”, con una importante caratteristica: gli italiani vi hanno sempre centrato grandissimi risultati.

La tradizione vuole che sia lo slalom la prova principe di Madonna di Campiglio, con le prime edizioni che, per l’Italia, furono letteralmente epiche. Nella Coppa del Mondo 1970, per esempio, il grande Gustav Thoeni centrò la piazza d’onore alle spalle del francese Henri Bréchu, ma davanti allo svizzero Dumeng Giovanoli. Dopo quel momento arrivò un filotto di successi davvero notevole. Nel 1971 lo stesso Thoeni vinse davanti ai transalpini Jean-Noel Augert e Patrick Russel, mentre nel 1972 fu Roland Thoeni a trionfare davanti al francese Alain Penz e al polacco Andrzej Bachleda.

Passiamo al 1973, quando si completò una doppietta con Piero Gros che vinse davanti a Gustav Thoeni ed al tedesco Christian Neureuther. Nella Coppa del Mondo 1975 ancora due azzurri sul podio, ma fu il leggendario svedese Ingemar Stenmark a centrare il successo. Secondo fu Paolo De Chiesa, mentre al terzo posto si piazzò Fausto Radici. Passiamo al 1977 e per l’Italia fu addirittura tripletta, con lo stesso Radici a festeggiare assieme a Gros e Gustav Thoeni.

Saltiamo in avanti, quindi, fino agli anni ’80. Un periodo nel quale arrivarono però ben poche soddisfazioni per i nostri colori, se non per un terzo posto di Paolo De Chiesa nella Coppa del Mondo 1982 alle spalle dello statunitense Phil Mahre e del solito Stenmark, mentre nel 1987 fu Ivano Edalini a vincere la gara davanti al fuoriclasse svedese ed allo svizzero Joel Gaspoz.

Chiudiamo questo lungo capitolo perché ora dobbiamo passare all‘Era-Tomba. Un periodo indimenticabile per i colori azzurri. Il campione bolognese, infatti, scrisse pagine storiche a Madonna di Campiglio. Il 16 dicembre 1987 centrò il suo primo successo, dominando davanti all’austriaco Rudolf Nierlich e allo jugoslavo Bojan Krizaj. Bis immediato un anno dopo, con il podio completato dal lussemburghese Marc Girardelli e dall’austriaco Michael Tritscher

Passiamo, quindi, alla Coppa del Mondo 1991. Tomba tornò sul podio, secondo, tra i norvegesi Finn Christian Jagge e Thomas Fodgoe. Devono arrivare altri due secondi posti per il bolognese: il 15 dicembre 1992 e il 20 dicembre 1993. Nella prima occasione fu il francese Patrice Bianchi a vincere, con Thomas Sykora terzo, mentre nella seconda fu il suo grande amico, lo sloveno Jure Kosir, a trionfare davanti a Tomba ed a Jagge.

La Coppa del Mondo tornò a Madonna di Campiglio nel 1996 e Alberto Tomba centrò la sua terza, ed ultima, vittoria sulla 3-Tre, precedendo il francese Yves Dimier e Kurt Konrad Ladstaetter. Un anno dopo, il 17 dicembre 1996, Tomba fu ancora secondo, alle spalle di Sykora e davanti al francese Sebastien Amiez.

Tocca ora al nuovo millennio, con Giorgio Rocca che sarà in grado di salire ben tre volte sul podio della 3-Tre. Il 10 dicembre 2001, infatti, successo per lo statunitense Bode Miller davanti al nostro portacolori ed al norvegese Tom Stiansen, mentre il 15 dicembre 2003 è il croato Ivica Kostelic a beffare Rocca, con l’austriaco Manfred Pranger a chiudere il podio. La vittoria per il lombardo arrivò il 12 dicembre 2005 davanti a Benjamin Raich ed al finlandese Kalle Palander.

L’ultimo podio azzurro porta la firma di Stefano Gross ed è datato 22 dicembre 2016, dopo aver chiuso alle spalle di Henrik Kristoffersen e Marcel Hirscher. L’ultima edizione si corse l’8 gennaio 2020, e non prima di Natale, con un podio importante che ha visto il successo di Daniel Yule davanti a Henrik Kristofferse e Clement Noel.

A Madonna di Campiglio, tuttavia, non si è corso solamente tra i pali stretti nel corso degli anni. Si sono disputati, per esempio, anche otto giganti. Per l’Italia successi per Gustav Thoeni nei 1970 e 1971, più un terzo posto nel 1971. Gradino più basso del podio anche per Helmuth Schmalz nel 1973 alle spalle degli elvetici David Zwillig e Adolf Rosti, mentre nel 1974 vinse Piero Gros con Tino Pietrogiovanna al terzo posto. Per Gros terzo posto anche nel 1975.  Passando al supergigante (tre sole edizioni totali) vittoria per Michael “Much” Mair il 22 dicembre 1982 davanti all’austriaco Hans Enn e allo svizzero Pirmin Zurbriggen. Nella combinata (sei edizioni) un solo podio, nella Coppa del Mondo 1984 con Alex Giorgi che chiuse alle spalle del rappresentante del Liechtenstein, Andreas Wenzel, e lo svizzero Thomas Burgler. Nell’unica discesa libera disputata, invece, vittoria per l’austriaco Franz Klammer il 12 dicembre 1975 davanti allo svizzero Philippe Roux e al norvegese Erik Håker.

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Foto: Lapresse

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