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Sci alpino, l’Italia cerca ricambi alle spalle del trio Brignone-Goggia-Bassino. Pochi segnali dalle giovani

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L‘Italia femminile dello sci alpino può lavorare con calma e fiducia avendo in questo momento tre atlete di altissimo livello che portano risultati, leggi vittorie: Federica Brignone, Sofia Goggia, Marta Bassino, rispettivamente classe 1990, 1992, 1996. Al netto di infortuni, è possibile/probabile che tutte e tre queste ragazze saranno presenti anche ai Giochi invernali di Milano-Cortina 2026, le ultime due sicuramente, per la prima dipenderà da voglia e condizione.

Questa è una situazione ideale per poter allevare e crescere al meglio le atlete più giovani, senza fretta, visto che tanto a portare risultati consistenti ci pensa appunto il “trio delle meraviglie”, con inserimenti delle varie Nicol Delago (in bocca al lupo!), Francesca Marsaglia, Irene ed Elena Curtoni. Dietro i nomi citati l’attesa è soprattutto per due sciatrici di puro talento, Laura Pirovano, trentina classe ’97, e Nadia Delago, coetanea e gardenese.

Laura, gran testa, ex iridata juniores in gigante (come Bassino prima di lei), lo scorso anno è andata a punti in tutte le discipline tranne lo slalom (che non disputa), parallelo compreso, con la “perla” dell’11° posto in discesa a Bansko, nel giorno di grazia della tripletta Curtoni-Bassino-Brignone. E’ spesso un diesel: ancora non ha racimolato punti tra Soelden e il parallelo di Lech, l’aspettiamo principalmente da Courchevel in avanti. Sta bene, in allenamento è stata veloce tutta l’estate, lo stesso Gianluca Rulfi, responsabile team élite, ha detto che “si aspettava molto di più da lei fin dalla prima gara“, ma il tempo non manca. Nadia l’anno scorso ha ottenuto i suoi migliori risultati in discesa e superG e i primi punti di Coppa anche in combinata, ma in velocità bisogna avere pazienza e aspettare che le atlete giovani imparino a conoscere meglio le piste. Sembra avere lo stesso “piede” sui piani della sorella, che però è stata più precoce nell’ingresso tra le prime dieci in Coppa del Mondo, e del resto ha anche vinto anche due bronzi mondiali juniores, che a Nadia mancano. Ma arriverà in alto pure lei.

Per il resto, si attendono novità soprattutto dalle slalomiste, con Marta Rossetti (classe 1999) indietro di condizione, una Lara Della Mea (stesso età) al momento un po’ in difficoltà e Martina Peterlini davvero sfortunata, perché era quella più in forma, ma è rimasta bloccata da problemi alla schiena. Dietro i nomi interessanti non mancano, in tutte le discipline, ma appunto l’Italia non ha fretta: bisogna crescere con calma in Coppa Europa per poi inserirsi gradualmente nel circuito maggiore.

L’Italia, come detto nell’incipit, ha la fortuna di poter lavorare tranquillamente senza l’assillo dei risultati, ma appunto deve farlo nelle giusta direzione per poi trovarsi con ricambi all’altezza quando, ci auguriamo più tardi possibile, anche Marta Bassino, che ha solo 24 anni, avrà “sparato” le ultime cartucce. L’obiettivo è rimanere sempre al top nei prossimi due decenni. Possibile, a patto di non sedersi sugli allori.

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Foto: ufficio stampa FISI

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