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Sci alpino: Santa Caterina, consacrazione per Odermatt. Pinturault e Kristoffersen, ora o mai più

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La Coppa del Mondo di sci alpino maschile è sempre più imprevedibile. I soliti noti in realtà non lo sono quasi mai, a ogni gara si rischia di cambiare opinione e/o pronostici. La domanda resta: chi è il favorito per la sfera di cristallo generale? Al momento, non c’è un nome sicuro, anche perché finché non inizieranno le gare di velocità non potremo avere le idee chiare e sorprese non sono da escludere, in questo senso, nonostante il calendario sbilanciato a favore dello slalom. Certo, il lungo weekend più lunedì, di Santa Caterina, qualche indicazione l’ha data.

La località lombarda è tra l’altro un po’ il centro di gravità dello sci alpino in questo momento. A casa di Deborah Compagnoni sono infatti appena sbarcate, direttamente da St. Moritz, dove sono rimaste fino a domenica per lavorare esclusivamente a livello atletico, le ragazze azzurre che si alleneranno in vista dei doppio appuntamento di Courchevel, nel prossimo fine settimana.

I ragazzi invece fino a ieri erano ancora alle prese con le gare e i due giganti previsti come recupero della Val d’Isere hanno esaltato in pieno Zubcic, ma soprattutto il talento di Odermatt, finalmente vincitore tra le porte larghe, pettorale rosso di specialità e primo in classifica generale ex aequo con Pinturault. Kilde c’è e si è visto eccome. Senza la caduta di Soelden, nella prima manche, dopo un’ottima impressione lasciata, sarebbe più avanti come punteggio assoluto e devono ancora essere disputate le gare in discesa e superG. Il norvegese il suo lo farà per difendere la Coppa, l’impressione è che possa addirittura diventare una corsa a quattro tra lo stesso Kilde, il citato Pinturault, Kristoffersen e Odermatt, comunque in grado di raccogliere punti pesanti in superG e qualcuno anche in discesa. Certo, all’appello mancano anche gli slalom e bisognerà aspettare ancora un po’ per il primo, in Badia, ma se Kristoffersen è quello visto a Santa Caterina in gigante, anche restare sempre sul podio tra i rapid gates potrebbe non bastare al vichingo.

Insomma, il rebus tale era e tale rimane. Difficile da risolvere. Può essere che l’uscita di scena di Hirscher abbia abbassato il livello, anzi, non c’è dubbio, ma quanto meno l’equilibrio che ora regna regala imprevedibilità e quindi, tutto sommato, anche spettacolo.

La squadra italiana maschile di gigante è stata sferzata sabato dal Presidente FISI Flavio Roda, ai microfoni RAI, dopo gara 1: “Peggio di così non si può fare, bisognerà analizzare molto seriamente il tutto, capire quali sono i problemi e ripartire con coraggio dai giovani”. Va detto che negli ultimi anni sono stati cambiati tanti allenatori nel settore, forse troppi, e la scorsa estate il dt Roberto Lorenzi ha dovuto prendere atto dell’addio di Roberto Saracco (per stare vicino alla figlia Carlotta, 21 anni, e provare a riportarla in nazionale), proprio dopo una stagione in cui qualche aspetto positivo in realtà si era intravisto, leggi il primo e secondo posto a metà gara di De Aliprandini-Borsotti, ad Adelboden. Di giovane ce n’è uno, polivalente, assai promettente, classe 2001, bresciano, originario di Manerba del Garda, cresciuto anche allo Ski College Veneto di Falcade (oggi nelle Fiamme Gialle): si chiama Giovanni Franzoni e in Coppa Europa è già stato 2° in combinata a Sella Nevea (oltre che 4° e 6° in superG, nella scorsa annata), mentre quest’anno ha esordito con un 10° e 7° posto a Gurgl, in gigante, lo scorso 2 e 3 dicembre. E’ potenzialmente un fenomeno, già messo sotto contratto per la gestione dell’immagine dalla FA Consulting di Flavio Alberti. Lo attendiamo presto in Coppa del Mondo, ma non chiediamogli tutto e subito. Lunedì si è vista una bella reazione caratteriale da parte del gruppo e in particolare di De Aliprandini, che ha i mezzi per stare con i migliori e salire anche sul podio. E’ chiaro che si tratta solo di sbloccare qualcosa a livello mentale, situazione che però spesso fa la differenza a questi livelli e che si è già verificata tante altre volte in passato, con l’Italia: pensate agli anni ’80, al potenziale di Toetsch, Erlacher, Edalini e Pramotton (gli ultimi tre comunque vincenti in Coppa del Mondo, il primo è salito sul podio sia in slalom sia gigante), poi “spazzato via” dal ciclone Tomba. Ci fossero stati i “mental coach” già allora, chissà, forse oltre al campionissimo bolognese la squadra avrebbe dato un contributo ben diverso…

A Santa Caterina, come detto, ecco Bassino, Goggia, Pirovano, Curtoni e Bertani per allenarsi in vista dei due giganti previsti nella Savoia Francese, sabato e domenica. Così Brignone: “Un grande peccato per St. Moritz, mi auguro i superG possano essere recuperati. Il calendario quest’anno è un po’ sbilanciato, ma è una stagione particolare”. I recuperi potrebbero mantenere le gare in Svizzera, magari a Crans Montana, a gennaio.

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Foto: LaPresse

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