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Sci alpino: Sofia Goggia torna in Engadina. Per replicare il successo di un anno fa in superG?

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E’ tra le atlete più attese della stagione, ovviamente (ma non solo) in velocità. Ha lavorato ancora di più sulla forza e a Sölden ha già mostrato di essere vicina al top, con un buon 6° posto conquistato in gigante nonostante abbia lasciato diversi centesimi sul muro centrale, per poi ottenere i migliori parziali sul piatto conclusivo. Ora arrivano le “sue” gare e la parola chiave per Sofia Goggia è una sola: solidità. Soprattutto arrivano l’Engadina e St. Moritz, dove lo scorso anno riuscì a vincere in superG grazie a una prova maiuscola nel tratto iniziale e finale della pista svizzera. Ovviamente allo stato attuale non ci sono riferimenti in velocità dopo le prime 4 competizioni della stagione, per cui le prime due gare in terra rossocrociata restano comunque un’incognita. Di sicuro si sa che Ilka Stuhec ha lavorato al meglio proprio sui ghiacciai svizzeri, che non ci sarà Mikaela Shiffrin, che l’Austria recupera Cornelia Huetter e ha cambiato capo allenatore per le prove veloci, che Lara Gut è in ottima forma così come Brignone e Bassino, che Corinne Suter lo scorso anno è uscita una sola volta dalle prime 10 tra discesa e superG vincendo entrambe le “coppette” di specialità, e che Michelle Gisin sarà determinata al massimo per ottenere la prima vittoria in Coppa del Mondo.

Dopo momenti difficili, già “testati” più volte in passato, sugli sci o senza, Sofia da Bergamo Alta si è sempre rialzata, più forte, più determinata, più coinvolta, più convinta. E i risultati le hanno sempre dato ragione: al momento il suo curriculum sportivo recita 7 vittorie e 27 podi in Coppa del Mondo (quarta di sempre in Italia dietro Kostner, 51, Compagnoni, 44, Brignone 40), 1 oro olimpico (discesa, PyeongChang 2018), 1 argento (Åre ’19, superG) e 1 bronzo (St. Moritz 2017, gigante) mondiale. .

Sofia si presenta ai nastri di partenza della stagione della velocità con rinnovata energia, fiducia, e dopo una grande lavoro atletico svolto in parte anche in quel di Verona (dove ha affittato una casa) con il preparatore atletico di Filippo Tortu. Ricordiamo che nella scorsa stagione subì un infortunio piuttosto pesante (frattura al radio del braccio sinistro, esattamente l’8 febbraio, in discesa, a Garmisch-Partenkirchen) che le ha fatto terminare in anticipo l’annata: il ricordo di quell’incidente resta ancora in una placca ancora da rimuovere. Per il resto, è già cambiato tantissimo.

Per esempio il nuovo skiman (Barnaba Greppi, già con Lara Gut), ma non solo: Devo dire che in quei mesi di lockdown mi sono abbastanza riposata, poi da maggio ho ripreso la preparazione a pieno regime come tutti gli anni – dice Sofia -. E’ cambiato poco a livello fisico negli allenamenti a secco, chiaramente la preparazione sugli sci è stata condizionata dalla mancata trasferta in Argentina, ma comunque il fatto di esserci allenate sui ghiacciai credo che abbia livellato la preparazione di tutte le squadre. Sto cercando di lavorare al meglio in gigante per ritrovare quella solidità che ho perso anche nelle gare veloci”. E che sembrerebbe aver già ritrovato negli ultimi allenamenti tra Cervinia e Diavolezza, nonostante una doppia caduta proprio in Svizzera nel preparare il parallelo di Lech (ha chiuso 27esima), per fortuna senza conseguenze. 

Obiettivi? Da rivedere a breve: “Non so cosa aspettarmi poiché vengo da un inverno in cui, nonostante sia riuscita a vincere, le cose non sono andate bene. Tutto sommato resto abbastanza fiduciosa Non dico di non essere al top, cerco di sfruttare sempre quello che mi viene dato. È’ più una questione di continuità, visto che arrivo da una stagione così così. Sto cercando di lavorare per tornare al top”.

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