Si puó andare dai parenti a Natale? Quanti per casa? Italia zona rossa: la regola del 2
Tutto come previsto. Il Premier Giuseppe Conte ha annunciato quello che tutti si attendevano: nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio l’Italia intera sarà “zona rossa” per i contagi da Coronavirus nel nostro Paese. Nel corso della conferenza Conte ha anche annunciato il varo di ristori dal valore di 645 milioni per bar e ristoranti «costretti alla chiusura»; altre misure, per altre categorie, sono in arrivo, ha detto, per i prossimi giorni. Ci sarà però un aspetto nuovo da considerare, ovvero la possibilità di uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise.
Nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona rossa»: i negozi al dettaglio sono chiusi (tranne quelli inclusi in questo elenco); bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio). Viene imposto di non uscire di casa se non per ragioni di salute, lavoro o necessità e urgenza: in questi giorni, però, sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando delle direttive precise:
LE REGOLE DA SEGUIRE
– Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi;
– Lo «spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22», quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco;
– Si può andare «verso una sola abitazione», e questa deve essere «ubicata nella medesima regione»: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini.
Come detto da Presidente del Consiglio: “Si potranno ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci una flagranza di reato“, ha però specificato il Premier. “Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione”. Conte ha poi parlato della possibilità di controllare attraverso un “incrocio” delle autocertificazioni se in una casa ci sono più di due persone non conviventi.
Il testo del decreto recita: “Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 (quelle delle «zone rosse», ndr) […] lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”.
Per quanto riguarda i giorni “arancioni”, ovvero 28, 29 e 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione» (fatte salvo le Regioni con regole più restrittive, come ad esempio il Veneto): i negozi sono aperti fino alle 21; bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio). Non ci si potrà spostare al di fuori dal proprio comune, ma con una importante eccezione già accennata sopra: si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio Comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia.
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Foto: LaPresse