Skeleton
Skeleton, Valentina Margaglio: “La grande gioia arriverà presto. Lavoro per le Olimpiadi”
Nuovo appuntamento con SpeedOnIce2U, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport, dedicato alle slitte più veloci del mondo. Una puntata, stavolta, dedicata allo skeleton, con due ospiti d’eccezione: Valentina Margaglio e Alessia Crippa, le due portabandiera azzurre in Coppa del Mondo.
Ma come ci si avvicina ad una disciplina così particolare e difficile? “Facevo sci alpino – racconta Alessia – perchè vivo al confine con la Svizzera ed ero ovviamente circondata dalle montagne. Poi, quando Maurizio Oioli, che era il mio preparatore estivo e che faceva skeleton, smette di praticare dopo le Olimpiadi di Sochi del 2014 e diventa allenatore, mi vuole nella squadra per partecipare alle Olimpiadi giovanili”. Diverso invece l’approccio di Valentina: “Io vengo da Pontestura, in provincia di Alessandria. Inizialmente facevo atletica leggera, a medio/alto livello, poi nel 2012 sono passata a fare le Olimpiadi giovanili di bob e lì compresi che non sarebbe stata quella la mia strada. Dopo qualche anno ancora in atletica leggera, ho deciso di dare un’altra chance al bob e poi di provare a fare i test per entrare nella Nazionale italiana di skeleton. Sono andati molto bene ed ora sono qui”.
Durante la Coppa del Mondo, qualcosa è andato storto. Nelle ultime due settimane, infatti, durante una gara la prima manche viene annullata, e questo allontana Valentina da un possibile podio per soli 4 centesimi. Un traguardo mancato, difficile da digerire: “Ho cercato di mantenere la calma e la concentrazione, anche se solitamente nel trambusto mi trovo bene perchè solitamente riesco a fare bene quando gli altri sono in difficoltà. Perdere il podio per così poco è stata dura, ma siamo sulla strada giusta e sono sicura che la soddisfazione, quella grande, arriverà presto”.
Le due azzurre, inoltre, spiegano le fasi principali dello skeleton: la spinta, la salita e la guida. Tre momenti fondamentali, che nascondono tanto allenamento e preparazione. Ma andiamo con ordine, partendo dalla spinta: “Il mio primo anno facevo molta fatica – spiega Valentina – perchè correre nella posizione bassa per me era molto difficile. Il potenziale c’era ma era complicato lavorare sulla spinta e correre ad altezza slittino”. Anche Alessia, in merito, non ha avuto vita facile: “Arrivando dallo sci alpino è stato difficile per la tecnica della corsa che mi mancava. Ricordo uno degli allenatori che diceva che avevo la caviglia come bloccata. Ora va molto meglio, per me è più normale correre con la slitta che senza”.
Il secondo passaggio è, appunto, il salire sulla slitta. Valentina non la reputa la sua parte migliore: “E’ una fase che si impara col tempo, cercherò di affinarla, soprattutto in vista delle Olimpiadi. E’ importante anche per la velocità di uscita”. Dulcis in fundo, l’ultima e decisiva fase, la guida. Come si guida una slitta da sdraiati? Con le spalle: “Solitamente si guida con le spalle perchè è abbastanza efficace e non troppo invasiva come quella del piede, che solitamente si usa per girare bruscamente la slitta“, commenta Valentina, mentre la giovane promessa Alessia aggiunge anche la possibilità di guidare con spalla e ginocchio opposto alla spalla, che funge da perno.
Spiegazioni dettagliate, aneddoti e curiosità di due campionesse, di cui vi proponiamo di seguito la video intervista integrale.
LA VIDEO INTERVISTA A VALENTINA MARGAGLIO E ALESSIA CRIPPA
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Foto: Lapresse