Tennis
Tennis, Matteo Berrettini sul suo 2020: “Faticato ad allenarmi e ad assestarmi sul mio ranking. Lavoro per l’Australian Open”
Il 2020 di Matteo Berrettini non è stato un anno fortunato. Tanti problemi fisici hanno minato le prestazioni del 24enne romano, rimasto comunque in Top 10 nonostante da metà settembre in poi abbia disputato soltanto tre turni del Roland Garros e una partita nell’indoor di Parigi-Bercy, persa in malo modo con Marcos Giron. Berrettini si è voluto raccontare alla Gazzetta dello Sport quest’oggi.
Il numero 1 azzurro sottolinea come la mancanza di forma abbia debilitato il suo corpo ed il suo gioco, proiettandosi subito verso il futuro: “Quest’anno ho faticato ad allenarmi con continuità, quindi io e Vincenzo Santopadre, il mio allenatore, ci siamo detti che forse era il caso, visto che stavo fisicamente bene, di iniziare a lavorare per l’Australia. (…) Ho sentito molto la fatica di questo 2020. Non ho iniziato la stagione al meglio, spesso ho giocato da mezzo infortunato. Poi la lotta contro il tempo per tornare in forma, e quando ero pronto è arrivato il virus e hanno cancellato tutto”. Matteo però non nasconde la sua brutta stagione dietro ai problemi fisici, riconoscendosi anche qualche colpa personale: “Forse ho fatto un po’ di fatica ad assestarmi sul mio ranking. Tutto quello che ho fatto nel 2019 è stato inaspettato. Meritato, ma inaspettato, e io sono uno che ho bisogno di partite, tornei, di prendere il ritmo. Poi, a volte, è andata male per un dettaglio. Ad esempio, la partita con Ruud agli Internazionali si è decisa per due punti: avessi fatto la semifinale degli Internazionali forse adesso parleremmo di un’altra stagione…”.
Berrettini non lesina parole al miele per Jannik Sinner, che sta esplodendo in tutto il suo splendore: “Jannik sta facendo qualcosa di impressionante, ha una maturità incredibile. Io alla sua età non pensavo a vincere neanche una partita, figurarsi un torneo. È chiaro che gioca con un’idea futura. Non gli interessa vincere un punto oggi, si vede che ogni colpo che gioca è un investimento. È questo è il segreto per arrivare in alto”. Matteo ha già in mente quale è il suo obiettivo, le Finals di Torino il prossimo anno. Ma sa che attorno a lui c’è un movimento che sta viaggiando ad altissime frequenze: “Ovvio che spero di esserci. O che ci sia comunque qualche italiano. Oltre a me e Fabio Fognini c’è Sinner, c’è Lorenzo Sonego che sta giocando benissimo. E ci sono tanti altri che possono darci gioie nell’arco del prossimo anno. È un movimento bello il nostro, siamo tanti, giovani e con molta voglia di fare. I tifosi possono essere contenti e fiduciosi per il futuro”.
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