Sci di fondo
Tour de Ski 2021: Francesco De Fabiani, top5 possibile?
Dovendo ragionare su quanto visto fino ad ora della stagione di Francesco De Fabiani, ci sarebbe un’unica risposta in merito alla domanda su un possibile piazzamento tra i primi cinque del Tour de Ski 2021 da parte sua. E quella risposta sarebbe un no.
Allo stato attuale, infatti, il “Defa” è sì un fondista migliore rispetto a quello, assolutamente inverosimile, della stagione 2019-2020, ma non ha ancora raggiunto quei grandi picchi che lo hanno portato a fare spesso e volentieri ottimi risultati nell’annata precedente, indubbiamente la migliore della sua carriera. Si trova, in sostanza, in quella via di mezzo che è rappresentata dalla buona costanza a livello distance e dai risultati quantomeno rivedibili nelle sprint (anche se, in fin dei conti, Dresda dovrebbe contare per qualcos’altro).
Il suo obiettivo stagionale, però, è sempre stato indicato proprio in quei giorni che vanno dal primo del 2021 al 10 gennaio, tra la Val Mustair e il Cermis. Due volte nono al Tour de Ski, De Fabiani ha bisogno di un percorso praticamente perfetto per riuscire ad agguantare qualcosa che all’Italia manca dal 2015, quando quinto fu Roland Clara, grazie a una delle sue eccellenti scalate, di quelle che lo hanno spesso trascinato verso l’alto. Quel Tour de Ski, fra l’altro, vide la seconda vittoria in assoluto di Federico Pellegrino.
In breve, gli servirebbero ottimi risultati nelle due sprint e una valida tenuta soprattutto nelle gare con partenza di massa. Prendendo come termine di paragone l’evento nella sua versione 2018-2019, cioè il più recente nono posto, ci si accorge del fatto che De Fabiani costruì il nono posto soprattutto nelle tappe precedenti la scalata del Cermis: fu secondo dietro a Klaebo nella 15 km in classico a Oberstdorf e, sulla stessa distanza in skating a inseguimento, chiuse sesto il giorno dopo, prima di finire ancora secondo in Val di Fiemme ancora dietro al signore delle sprint in un’altra 15 km a tecnica classica.
Rispetto a quei due noni posti, però, di differenze ce ne sono, e molto significative: mancano tutti i norvegesi, così come manca il finlandese Iivo Niskanen, e non c’è nemmeno il russo Sergey Ustiugov. Parecchi avversari pericolosi in meno, ma non bisogna dimenticare che il contingente svedese c’è, così come il resto di quello finlandese. E non va dimenticato quale potenza di fuoco sia la Russia, che di fatto si divide con i norvegesi i favori del pronostico in quasi ogni gara di Coppa del Mondo.
Certo, l’occasione esiste, ed è anche piuttosto ghiotta per lui, ma sono davvero in tanti ad ambire a quei posti usualmente monopolizzati a metà dal contingente norvegese. Bisogna capire quale sarà il reale stato di forma di De Fabiani quando si arriverà sulle nevi svizzere. Solo in quel momento potremmo avere un’idea, forse neanche definitiva, di ciò che bisogna aspettarsi. Anche se le difficoltà, come detto, non sono poi di così basso livello, anzi.
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Foto: LaPresse