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America’s Cup, perché New Zealand ha aiutato Ineos a sviluppare la barca. Mossa anti-Luna Rossa, ma ora sono pentiti…
La Coppa America 2021 è ormai entrata definitivamente nel vivo lo scorso weekend con i primi due Round Robin della Prada Cup, Challenger Series del trofeo sportivo più antico al mondo. La baia di Auckland è stata sede dei primi veri confronti diretti ufficiali tra gli sfidanti Luna Rossa Prada Pirelli, American Magic ed Ineos Team UK, con i britannici che hanno sorpreso tutti ribaltando i valori in campo di dicembre e conquistando quattro successi su quattro regate disputate. Un’ascesa clamorosa ed inattesa nell’arco di poche settimane dopo aver subito un’umiliazione dopo l’altra durante le World Series di dicembre, concluse mestamente in ultima posizione con nessuna vittoria su 6 match di Round Robin.
Com’è stato possibile un tale miglioramento prestazionale? Sicuramente Ben Ainslie e compagni hanno avuto modo di capire tutti i difetti di Britannia rispetto alle altre barche, sfruttando nel migliore dei modi le tre settimane di lavoro a disposizione prima dell’inizio della Prada Cup per rivoluzionare l’imbarcazione grazie al budget più alto del lotto e (probabilmente) all‘aiuto di Emirates Team New Zealand. Alcuni rumours (vedi il NZ Herald) riportano infatti un possibile intervento dietro le quinte da parte del Defender per aiutare gli inglesi sullo sviluppo dell’AC75 dopo la debacle di dicembre. I padroni di casa neozelandesi temevano in primis Luna Rossa per il successo finale della America’s Cup, perciò potrebbero aver dato una mano ad un Ben Ainslie in grande difficoltà per provare a dare maggior filo da torcere al team italiano in Prada Cup.
Per quanto visto però nel primo weekend di Round Robin delle Challenger Series, Ineos adesso può far paura non solo a Luna Rossa ma anche ai kiwi stessi. Se confermata, sarebbe una situazione davvero paradossale ed estremamente interessante in vista di un possibile Match di Coppa America tra Te Rehutai e Britannia. Da dicembre in poi il legame tra neozelandesi e britannici si sarebbe rinforzato (al contrario del rapporto tra padroni di casa e italiani), perciò si vocifera di un Ineos Challenger of Record della prossima edizione nel caso in cui New Zealand dovesse difendere il titolo ottenuto quattro anni fa alle Bermuda. E’ nata dunque un’alleanza anglo-neozelandese. I Defender hanno dato un dito, ma rischiano ora di perdere tutto il braccio…
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Foto: Press Luna Rossa