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ATP Cup 2021: i convocati dell’Italia. Fognini e Berrettini cercano la forma migliore. Bolelli-Vavassori per il doppio

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Seconda ATP Cup e seconda presenza per l’Italia, dovuta al ranking mondiale di Matteo Berrettini che le consente di entrare per diritto nella competizione a squadre voluta dall’organo professionistico che regola il tennis maschile. L’anno scorso ci fu l’uscita di scena dopo le tre partite del girone, quest’anno la sfida, in edizione ridotta, ad Austria e Francia per cercare la semifinale.

Il romano, numero 1 d’Italia, ha già sostanzialmente fatto capire che questo evento gli servirà in buona misura per entrare nella giusta forma per gli Australian Open. Al di là dei quarti di finale di Antalya, in questi giorni è riuscito ad allenarsi sul campo (cosa, come noto, non scontata) e a cercare le sensazioni giuste sui campi di Melbourne che ospiteranno tutte le prime tre settimane di febbraio nell’emisfero australe. Filtra dall’Australia che le sensazioni siano anche piuttosto valide, e di certo non aver avuto intoppi a livello fisico è risultato essere di aiuto al numero 10 del mondo, che deve riscattare in buona sostanza un secondo turno nel primo Slam dell’anno, origine di un 2020 non fortunato.

Diverso è il discorso per Fabio Fognini, per il quale si tratta più che altro di mettere match nelle gambe. E’ questo ciò di cui il ligure ha bisogno: non è stato facile smaltire prima la doppia operazione alle caviglie e poi il Covid-19, scoperto al Sardegna Open. Ad Antalya è stato sconfitto dal francese Jeremy Chardy al secondo turno, in una di quelle classiche partite tra i due che vanno in lotta, e che in quest’occasione è andata al transalpino. Fognini, con Simone Bolelli, è reduce anche dalla scorsa esperienza, quella che vide l’Italia impegnata a Perth, terra dell’oramai defunta Hopman Cup. L’obiettivo del ligure è più a lungo termine e si chiama terra rossa, senza magari preoccuparsi troppo di quel che succederà prima.

Il vero lato interessante è quello legato al doppio, con Bolelli che, oramai dedito soltanto a questa specialità, si accompagna ad Andrea Vavassori, che dopo due anni passati vicini ai primi 100 di specialità è riuscito a entrarci dentro. Il torinese è salito in classifica a suon di finali Challenger con Luca Margaroli, per poi fare coppia in più di un’occasione (Roma compresa, con quarti di finale annessi) con Lorenzo Sonego. Resta da vedere se Vincenzo Santopadre, che in quest’occasione ricopre il ruolo di capitano in quanto allenatore di Berrettini, deciderà di mettere in scena questo doppio, che avrà di che vedersela soprattutto con Nicolas Mahut ed Edouard Roger-Vasselin, due che, a Wimbledon, lo Slam l’hanno vinto (così come accaduto a Fognini e Bolelli nel 2015 a Melbourne, contro lo stesso Mahut e Pierre-Hugues Herbert).

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Foto: LaPresse

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