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Australian Open 2021, azione legale mette a rischio l’hotel della quarantena. I residenti non vogliono i giocatori

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Non mancano le difficoltà nell’organizzazione di questa edizione 2021 degli Australian Open. Come è noto, la pandemia globale Covid-19 è un ostacolo di non poco conto e riuscire a prevenire al meglio il rischio dei contagi non è cosa così semplice.

I gestori del torneo, coadiuvati dal circuito internazionale, hanno stabilito il posticipo del torneo dall’8 al 21 febbraio, per consentire ai tennisti di sottoporsi ai 14 giorni di quarantena durante i quali sarà possibile allenarsi a coppia (Jannik Sinner lo farà nella prima settimana con Rafael Nadal) e di disputare successivamente due tornei a Melbourne in avvicinamento allo Slam, oltre all’ATP Cup.

Ci sono questioni legali, però, all’orizzonte. Come riportato dai media australiani e spiegato su ubitennis, vi potrebbe essere un contenzioso tale da mettere a rischio la disputa dell’intero torneo. L’hotel, infatti, destinato alla quarantena dei giocatori e dello staff, il Westin Melbourne che ospita anche appartamenti di privati cittadini (usati come loro abitazione), potrebbe non concedere ai tennisti di risiedere. Questo perché i proprietari affermano di non aver dato l’assenso circa il soggiorno di persone provenienti dall’estero, tenuto conto del rischio Coronavirus.

Siamo stati informati solamente a cose fatte. Ci sono questioni sanitarie e legali che non sono state esaminate”, ha dichiarato a The Age Mark Nicholson, uno dei proprietari. Pertanto il gruppo degli occupanti delle suite sono pronti a ricorrere alle vie legali per costringere Tennis Australia a mandare i giocatori in un altro albergo. Il direttore del Westin, Stephen Ferrigno, ha risposto che saranno osservate misure volte a prevenire qualunque contatto tra i residenti, i giocatori e il loro entourage. Vedremo a questo punto come evolverà la vicenda.

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Foto: Lapresse

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