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Basket, Amedeo Della Valle: “Ho avuto il Covid, è stato difficile ripartire. Italia, per battere la Serbia ci vorrà un miracolo”
Si dice Amedeo Della Valle, si legge uno dei più importanti giocatori degli ultimi dieci anni del basket italiano. Partito da Reggio Emilia, oltre che dallo storico oro Under 20 agli Europei di categoria del 2013, è diventato sostanzialmente il simbolo dell’allora Grissin Bon, quella delle finali scudetto e della semifinale di EuroCup. Dopo i due anni di Milano, con l’odore di Eurolega, è arrivato l’estero: prima il Gran Canaria, poi il Buducnost. Ed è proprio a Podgorica che lo abbiamo raggiunto, poco prima del debutto in EuroCup del principale club del Montenegro, per l’intervista di cui vi proponiamo alcuni frammenti e, in basso, la versione video integrale.
Tra Buducnost e una rivelazione: “Ho deciso di mettermi a confronto con questa realtà perché l’ho trovata molto motivante dal punto di vista cestistico, è un Paese che vive di pallacanestro. Sono solo all’inizio e stiamo vivendo un periodo complicato. Abbiamo dovuto fermarci due volte per il Covid, in un primo momento l’ho avuto io con cinque-sei altri compagni, quindi siamo stati fermi due settimane appena arrivato dalla Spagna. In un secondo momento, da Natale fino a 2-3 giorni fa, non abbiamo avuto molto tempo di stare insieme perché altri membri dello staff, tra cui l’allenatore, sono a loro volta risultati positivi“.
Sulla difficoltà di rientrare in ritmo: “E’ stato molto difficile. Sono arrivato quasi tre mesi fa e ho giocato cinque o sei partite, che sono davvero poche per il tempo che ho passato qua. Tra l’altro fermarsi, ripartire, rifermarsi e ripartire di nuovo è molto complicato, soprattutto per integrarsi con la squadra non è semplice. Però è così per tutti. Alcune squadre hanno la sfortuna di passare questi momenti difficili e magari altre no”.
Sul gioco in Montenegro: “E’ un gioco molto organizzato, le squadre sono molto tattiche e preparate. E’ un gioco molto fisico, penso sia una delle leghe più fisiche. La differenza è che in ABA Liga le partite sono questione di vita o di morte perché solo quattro squadre vanno ai playoff. Quest’anno il livello è molto alto, perché ci sono squadre che stanno facendo bene anche in Europa“.
Sull’aver lasciato il Gran Canaria: “Penso sia stata una decisione mia personale. Preferivo giocare per vincere qualcosa, sapevo che qua erano molto ambiziosi. In Spagna avevo molti minuti, avevamo vinto una partita sulle quattro giocate, ma qui c’era l’opportunità di vincere l’ABA Liga e andare avanti in EuroCup“.
Su Ettore Messina e sull’estate 2019-2020: “Arrivavo da due estati con lui capo allenatore della Nazionale in cui ero stato l’ultimo taglio. Per cui ho pensato che sarei stato l’ultimo ad andare via (ride). Invece è stato molto chiaro con me, mi ha detto ‘c’è l’opportunità che tu possa giocare come non giocare, penso che tu possa far parte di questo livello’. Non dimentichiamo che prima del Covid lottavamo per i playoff in Eurolega, e anche quest’anno sono lì, quindi in entrambe le stagioni la squadra sta facendo un buon risultato“.
Sul futuro e sulla Nazionale: “Adesso io sono qui a Podgorica e cercherò di essere utile alla squadra per cercare di raggiungere gli obiettivi di quest’ultima. Poi ci sarà il Preolimpico in cui bisognerà battere la Serbia per raggiungere il risultato in casa loro e non sarà assolutamente facile. Ci vorrà uno di quei miracoli sportivi, perché hanno giocatori davvero forti, però non si sa mai chi farà parte e chi no di queste squadre. Bisogna arrivare concentrati e provarci“.
LA VIDEO INTERVISTA AD AMEDEO DELLA VALLE
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Credit: Ciamillo