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Biathlon, Europei Duszniki Zdroj 2021: Italia a caccia delle medaglie, c’è Nicole Gontier. Ultimo test o ennesima bocciatura?

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LaPresse

Nella settimana di pausa tra la settima tappa della Coppa del Mondo ad Anterselva e l’atteso inizio dei Mondiali in Slovenia, lo spettacolo del grande biathlon non si ferma e procede verso il weekend degli Europei 2021 di Duszniki Zdroj (Polonia).  Si tratta della ventottesima edizione del massimo campionato continentale, una manifestazione dove notoriamente partecipano molti atleti di alto calibro ma raramente i migliori della disciplina, anche a causa del calendario. In particolare infatti, tutti i big si stanno naturalmente preparando per Pokljuka e dunque in terra polacca saranno le formazioni “B” a contendersi le medaglie.

Dodici mesi or sono si corse in Bielorussia, a Minsk-Raubichi, la settimana successiva a quella del Campionato del Mondo, e non quella precedente. Questo permise ad alcuni atleti di elevata caratura che avevano chiuso anticipatamente la rassegna di Anterselva di spostarsi nella paludosa neve artificiale bielorussa, con i padroni di casa che trionfarono nel medagliere dopo un’accesa battaglia con la Russia. Ad eccezione della sprint femminile vinta dalla svedese Elizabeth Hoegberg infatti, gli altri cinque ori furono sparititi da quattro atleti che sono poi riusciti a diventare nomi di peso anche ai piani alti in questi mesi: Elena Kruchinkina e Sergej Bocharnikov (2) da una parte e Matvey Eliseev e Evgenia Pavlova dall’altra. 

L’impressione è che quest’anno la battaglia di vertice possano giocarsela invece la Norvegia, la Francia, la Germania, la Svezia e la Russia, che hanno maggiore profondità di movimento e hanno destato la migliore impressione complessiva nell’inizio dell’IBU Cup con le tappe di Arber (Germania).

Per i nordici ci sarà soprattutto Erlend Bjøntegaard, tre top-10 nella stagione di Coppa sin qui ma escluso dalla corazzata norge a causa dell’abbondanza di scelta. Con lui anche Aleksander Fjeld Andersen, Filip Fjeld Andersen, Endre Strømsheim, Sivert Bakken e Håvard Bogetveit, di fatto tutti atleti che con “pettorali illimitati” potrebbero stare tranquillamente in Coppa del Mondo. Per quanto riguarda le donne invece la situazione è competitiva ma certamente meno dominante, con le convocate che sono state June Arnekleiv, Karoline Erdal, Ragnhild Femsteinevik, Marthe Kråkstad Johansen, Emilie Kalkenberg e Åsne Skrede. 

La Francia è invece forse leggermente spostata sulla carta in termini di potenziale assoluto verso il settore femminile,  con Camille Bened, Paula Botet, Sophie Chauveau, Caroline Colombo, Gilonne Guigonnat e Lou Jeanmonnot che affiancheranno Emilien Claude, Oscar Lombardo­, Sébastien Mahon, Hugo Rivail­ e Eric Perrot. 

Nello squadrone russo ci sarà invece un ottimo mix tra esperti e giovani, con Evgeny Garanichev a capitanare il gruppo degli uomini per cercare di smantellare la prepotenza sportiva dei norvegesi. Al suo fianco il trentaduenne di Tyumen potrà contare sul supporto di  Evgeny Idinov, Nikita Porshnev, Daniil Serokhvostov, Kirill Streltsov, Semyon Suchilov e Karim Khalili. La selezione femminile invece parte con ogni probabilità come la principale favorita sia nelle prove individuali che nelle due staffette miste che chiuderanno il programma alla domenica. Saranno in Polonia infatti in particolare Larisa Kuklina e Valeria Vasnetcova, oltre che all’astro nascente Anastasia Shevchenko, poi Natalia Gerbulova, Anastasia Goreeva, Ekaterina Noskova e Polina Shevnina.

Un’altra formazione da non sottovalutare naturalmente  è quella svedese, dove è stata confermata la partecipazione dell’ex campionessa del fondo Stina Nilsson accanto alla campionessa uscente della sprint Elisabeth Högberg. Ma non solo, il temibile contingente svedese sarà formato anche da Anna Magnusson, Ingela Andersson, Annie Lind, Ella Halvarsson e Emma Nilsson, tra le donne, con i compagni maschili che sulla carta sono decisamente meno incisivi: Malte Stefansson, Oskar Brandt, Torstein Stenersen, Gabriel Stegmayr e Anton Ivarsson.

I tedeschi hanno dovuto rinunciare inaspettatamente a due delle punte di diamante del team, Simon Schempp e Anna Weidel, entrambi colpiti recentemente da un malanno. Saranno dunque in scena Marion Deigentesch, Juliane Frühwirt, Franziska Hildebrand, Stefanie Scherer, Elisabeth Schmidt e Vanessa Voigt tra le donne e una decisamente competitiva corazzata maschile con Philipp Horn, Johannes Kühn e Philipp Nawrath pronti a lottare per l’oro in ogni format, accompagnati da Danilo Riethmüller, Dominic Schmuck e Justus Strelow.

Tra le nazionali che vogliono fare bene pur partendo un gradino più in basso troviamo senza dubbio i padroni di casa polacchi, la Repubblica Ceca e l’Italia. La formazione azzurra schiererà gli otto rappresentanti che hanno iniziato l’IBU Cup in questa stagione ad eccezione di Michela Carrara, che dunque con ogni probabilità (e non è una sorpresa) farà compagnia ad Irene Lardschneider a Pokljuka. Sembrerebbe essersi delineata così l’ennesima bocciatura dunque, nonostante una sola prova dove è stata la terza azzurra, per Nicole Gontier, che difficilmente affronterà la trasferta verso la Slovenia settimana prossima per prendere parte alla sprint. Tuttavia, con una medaglia al collo, la situazione potrebbe anche cambiare radicalmente.

A difendere i nostri colori e andare a caccia di conferme dopo le ottime prestazioni ottenute complessivamente in Germania ci saranno dunque, oltre all’esperta valdostana, Eleonora Fauner, Beatrice Trabucchi e la giovane Rebecca Passler, con Daniele Cappellari,  Giuseppe Montello, Patrick Braunhofer e Saverio Zini confermati tra gli uomini. Sicuramente non sarà un contesto semplice, ma trovare la medaglia sia in una prova individuale che in una staffetta può essere un obiettivo alla portata dei nostri ragazzi.

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Foto: La Presse

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