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Biathlon, le pagelle di oggi: Germania vittoriosa e solida, Francia e Norvegia deluse, Italia affossata dalla frazione di Lardschneider

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Tempo di bilanci al termine della staffetta femminile di Coppa del Mondo di biathlon 2020-2021 a Oberhof (Germania). La Rennsteig Arena ha emesso la sua sentenza nella prova a squadre ed è opportuno effettuare delle valutazioni rispetto a quanto le nevi teutoniche hanno fatto emergere. Di seguito le pagelle:

LE PAGELLE DELLA STAFFETTA FEMMINILE A OBERHOF

GERMANIA 9 – Il quartetto teutonico formato da Vanessa Hinz, Joana Hettich, Denise Herrmann e da Franziska Preuss è stato l’emblema della solidità, regalando un successo sulle nevi di casa che spesso erano state poco amiche. Tutto ha filato liscio in casa teutonica, con l’uso complessivo di cinque ricariche è una Preuss strepitosa nell’ultima frazione, il cui doppio zero è valso il successo finale.

BIELORUSSIA 8 – Alla vigilia si parlava di questa squadra come dell’elemento a sorpresa e oggi si è tramutata in realtà. Irina Kryuko, Dzinara Alimbekava, Hanna Sola ed Elena Kruchinkina, infatti, hanno confermato di esserci e di aver dato seguito alle buone indicazioni che si erano evinte nel corso delle prove individuali. I 17″9 di ritardo dalla Germania, con 9 ricariche, parlano chiaro. Una compagine, quindi, da osservare con attenzione anche in ottica iridata.

SVEZIA 7.5 – Missione compiuta verrebbe da dire. Un terzo posto con cinque ricariche utilizzate ci può stare per Brorsson, Persson, Elvira ed Hanna Öberg, abili a ottenere una top-3 che per tante ragioni non era così scontata. Una prova d’insieme più che apprezzabile per le svedesi.

FRANCIA 5 – Indubbiamente una delle deluse di questa gara. Alla vigilia la formazione transalpina formata da Anais Besond (0+1), Anais Chevalier-Bouchet (0+2), Justine Braisaz-Bouchet (2+3) e da Julia Simon (0+4) aveva ambizioni di non poco conto. Si può dire che la terza frazione di Braisaz e i suoi due giri di penalità hanno affossato le transalpine, mettendole fuori da un podio (anche qualcosa di più) che sembrava alla portata.

NORVEGIA 4.5 – La squadra scandinava è quella che ha deluso di più. Le prime difficoltà ci sono già state in apertura con Ingrid Landmark Tandrevold (0+3), probabilmente non al meglio visto anche accaduto nel corso della sprint (fermata nel corso della prova sui due poligoni a causa della fibrillazione atriale accusata dopo l’ultimo poligono), sulla stessa lunghezza d’onda era sintonizzata Lie (5 ricariche complessive) e l’atteso cambio di passo dei due assi non c’è stato. Anzi, Tiril Eckhoff è incappata in un paio di giri di penalità, lasciando quindi a Marte Røiseland l’ingrato compito di chiudere una prova in settima posizione con un triste 2+15.

ITALIA 4 –  E qui veniamo alle dolenti note, ma alcuni aspetti vanno chiariti per bene. Sì, perché il lancio di Lisa Vittozzi è stato ottimo, soprattutto per un poligono in piedi strepitoso dell’atleta sappadina (prima al cambio e 2 ricariche utilizzate a terra). La marcia del Bel Paese poi si è fermata, anzi si è assistito a un vero e proprio deragliamento quando è stato il turno di Irene Lardschneider. La nostra portacolori è stata autrice di una prestazione altamente deficitaria sia sugli sci e soprattutto al poligono con una prima serie a terra condita da cinque errori (due giri di penalità) che hanno fatto crollare tutte le speranze di ben figurare in questa gara. Ecco che Dorothea Wierer (0+2) e Federica Sanfilippo (1+3) senza riferimenti e con un distacco siderale non hanno potuto fare altro che chiudere in quindicesima posizione a quasi 6′ dalla vetta (5’56″7) e con un 3+12 decisamente troppo brutto per essere vero.

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Foto: LaPresse

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