Sci di fondo

“Bolshu-nooo! Non ci si può comportare così! È passato dalla ragione al torto” ‘L’ululato del Bubo’ con Fulvio Valbusa

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La Coppa del Mondo di sci di fondo è ripartita dopo un weekend di pausa. Le gare di Lahti hanno visto il ritorno in campo internazionale della Norvegia, che peraltro ha fatto man bassa di successi, annichilendo la concorrenza. Fra le donne la copertina va indubbiamente a Therese Johaug e a colei che si candida a diventarne l’erede, ovvero Helene Marie Fossesholm. Invece fra gli uomini, la scena è stata rubata da Alexander Bolshunov, il quale ha fatto parlare di sé per i contatti e soprattutto le intemperanze al termine della staffetta. Andiamo dunque ad approfondire quanto accaduto in Finlandia assieme a Fulvio Valbusa, campione olimpico di Torino 2006, nell’ottava puntata de “L’ululato del Bubo”.

Bubo, partiamo dall’affaire-Bolshunov. Qual è la tua opinione su quanto accaduto domenica? Insomma, al di là del comportamento, il russo ha ragione o torto nell’episodio in sé?
“Me lo sono guardato e riguardato più volte. Joni Mäki era davanti, ma si è preso la traiettoria che preferiva senza guardarsi alle spalle. Così facendo ha, seppur involontariamente, danneggiato Bolshunov, che quindi poteva anche avere ragione. Eppure, reagendo in quel modo scomposto, il russo è riuscito a mettersi dalla parte del torto. Il gesto di stizza era già discutibile, perché uno come lui non può permettersi di tirare racchettate, però la cosa peggiore è stata quella di andare a cercare il finlandese al traguardo per buttarlo per terra, mettendone a repentaglio l’incolumità. Capisco che Bolshunov potesse essere arrabbiato per il comportamento di Mäki, ma il fatto di avere ragione è un’aggravante! Se non avesse messo in piedi quella sceneggiata, forse avrebbero penalizzato la Finlandia e la Russia avrebbe piazzato due squadre sul podio. Quindi, Bolshunov è stato proprio un salame!”.

Benissimo. Allora ti chiedo come spieghi il comportamento di Bolshunov. Non è strano che abbia reagito così? Dopotutto ha la Coppa del Mondo in pugno e se l’è presa enormemente per una gara che conta pochissimo.
“Forse sarà stato nervoso per quanto accaduto il giorno prima, quando durante lo skiathlon è stato messo alla corda ripetutamente dai norvegesi? Però la caduta di sabato è stata comunque un suo errore, perché è stato lui ad andare sulle code di Holund e a portarlo fuori pista. Nemmeno io capisco questa improvvisa frustrazione. Butto lì un’ipotesi. Forse sente che la condizione atletica sta calando e ha paura di non essere protagonista ai Mondiali? Ricordiamoci che di medaglie d’oro lui non ne ha ancora vinte. È una mia supposizione, magari mi smentirà e trionferà anche a Oberstdorf, in ogni caso il suo nervosismo mi pare davvero esagerato”.

Passiamo alle donne e parliamo di Helene Marie Fossesholm. Domanda secca: abbiamo trovato l’erede di Therese Johaug?
“Ha già saputo essere decisiva in staffetta. Una cosa è certa, ovvero che questa ragazzina fa paura, perché ha una sciata molto composta ed è una gran faticatrice. Lei, come Johaug, è sicuramente avvantaggiata su tracciati pieni di salite, perché ha una frequenza esagerata e al tempo stesso tiene lo sci molto piatto, generando tanta velocità. Al di là di queste qualità, è impressionante la sua capacità di gestirsi nonostante sia giovanissima. Rispetto a Johaug deve migliorare tanto in tecnica classica, ma al tempo stesso è più fisicata di Theresina e quindi potrà dosare lo sforzo in maniera diversa. Può davvero diventare la fuoriclasse del futuro assieme a Linn Svahn, altra atleta fenomenale, perché è veloce e ha una tecnica sopraffina. Fossesholm contro Svahn può essere il prossimo dualismo del fondo. Personalmente, le vedo anche più forti di Frida Karlsson ed Ebba Andersson”.  

Focalizziamoci sulle staffette. Quelle di Lahti sono state l’unico test in vista dei Mondiali. Al di là delle tante assenze, che idea ti sei fatto su questo format che ha sempre grande fascino e genera grandi discussioni?
“Allora, innanzitutto permettimi di dire che solo le donne hanno fatto un vero test in vista dei Mondiali. Gli uomini assolutamente no, perché hanno gareggiato con frazioni di 7 chilometri e mezzo e non di 10, come succederà a Oberstdorf. Che senso ha? O fai tutte le staffette sui 10 km o le fai tutte sui 7.5! Guarda che quei 2.500 metri fanno una differenza enorme. Per esempio, chissà cosa sarebbe successo se Iversen avesse dovuto disputare un altro giro. Era bello cotto domenica! Comunque, fra i maschi la Norvegia mi pare superiore. La Russia ha tante pedine da giocarsi, ma deve capire bene come schierarle. A Lahti non hanno disegnato le staffette nel modo migliore. Per il bronzo, occhio alla Francia. Per quanto ci riguarda, mi dispiace dirlo, ma non saremo competitivi per le medaglie”.

Cosa mi dici delle donne? La Norvegia ha dominato, ma la Svezia era a mezzo servizio…
“Infatti, oggi come oggi, per me la favorita per la medaglia d’oro è la Svezia. Si tratta dell’unica squadra veramente completa, perché un quartetto composto da Charlotte Kalla, Frida Karlsson, Ebba Andersson e Linn Svahn fa paura. Occhio, persino la Norvegia faticherà contro questo team. In casa norge a chiudere va messa Heidi Weng, atleta veloce e capace di gestire una volata. Prima di lei in terza frazione va schierata Fossesholm, perché a skating rende molto di più di quanto non lo faccia in alternato. A questo punto Johaug va piazzata in seconda. Resta però da trovare un’alternista per il lancio, perché Tiril Udnes Weng non mi ha convinto granché. Avranno una valida alternativa? Se non sarà così, rischiano di soffrire proprio in prima frazione. Discorso simile per la Russia, che dovrà capire come giostrare Nepryaeva, Sorina e Stupak. Anche a loro manca un tassello, in quanto Kirpichenko non ha rubato l’occhio in prima frazione. Quindi, a oggi, la Svezia appare davvero più forte”.

Bubo, ti posso chiedere due parole sui campionati italiani di Clusone? C’è qualcosa da segnalare?
“Sì, vorrei esprimere un pensiero. Una volta, chi vinceva il titolo italiano era automaticamente confermato per la gara dei Mondiali. Quindi, siccome la sprint in alternato l’ha vinta Gabrielli, penso che a questo punto sia corretto schierarlo al via anche della sprint iridata, tanto più che sarà proprio in tecnica classica. D’accordo, a Clusone Pellegrino non c’era, però se celebriamo le sue vittorie in Coppa del Mondo quando non ci sono i norvegesi, al tempo stesso dobbiamo dare valore all’affermazione di Gabrielli in ambito nazionale”.

ULULATO DEL BUBO – PUNTATE PRECEDENTI

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Foto: Davide Glatz

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