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Ciclismo, cambia l’antidoping! Tutte le novità sui controlli nel 2021: da Cadf si passa a Ita

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Il ciclismo ha compiuto un ulteriore passo nel futuro con l’inizio del nuovo anno e ha deciso di intensificare la propria lotta contro il doping. Il mondo del pedale è stato sempre uno dei più colpiti da questa piaga, che si è cercato di fronteggiare in tutti modi possibili.

Come evidenzia la Gazzetta dello Sport, l’antidoping del pedale cambia e ora è sempre più lontano dall’Unione Ciclistica Internazionale. Da Capodanno, infatti, i controlli non sono più fatti dalla Cadf, ovvero la Fondazione antidoping creata nel 2008 e rafforzata nel 2013 dopo lo scandalo Armstrong. Da ieri è infatti subentrata la ITA, acronimo di International Testing Agency. Si tratta dell’agenzia che da anni esegue i test per oltre 40 federazioni sportive internazionali.

Cos’è la ITA? Si tratta di un’organizzazione costituita come fondazione no-profit indipendente, voluta dal Cio col sostegno della Wada (l’agenzia mondiale antidoping). L’obiettivo è quello di uniformare lo standard dei test ed evitare che l’antidoping possa essere confinato all’interno delle singole Federazioni. Il sì dell’UCI era già arrivato il 31 gennaio 2020: “Il ciclismo avrà beneficio da aree comuni come ricerca, innovazione e indagini internazionali, e anche dalla ripartizione di costi e risorse“.

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Foto: Lapresse

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