Ciclismo
Ciclismo femminile, Dino Salvoldi: “Non correre fino a marzo sarà un problema, Paternoster deve pensare solo alle Olimpiadi”
Etna e Rifugio Sapienza: sono questi i punti di riferimento della Nazionale italiana di ciclismo femminile che sta effettuando la sua preparazione avendo bene in mente un obiettivo su tutti: Tokyo 2021. I Giochi, che tutti si augurano siano l’emblema della fine dell’incubo Covid e della rinascita, possono essere un’occasione straordinaria per le nostre ragazze della pista, capaci di ambire a grandi traguardi nell’inseguimento a squadra, nell’Omnium e nell’Americana.
Un gruppo giovane e di grande talento su sui il CT Dino Salvoldi sa di poter contare. Presenti al raduno della selezione azzurra Martina Alzini (Valcar), Elisa Balsamo (Fiamme Oro), Rachele Barbieri (Fiamme Oro), Maria Giulia Confalonieri (Fiamme Oro), Chiara Consonni (Valcar), Martina Fidanza (Fiamme Oro), Vittoria Guazzini (Fiamme Oro), Silvia Zanardi (BePink) e Silvia Valsecchi (BePink). A livello del mare, invece, si allena Letizia Paternoster (Trek-Segafredo) per recuperare al meglio dal suo stop causato recentemente dalla positività al Covid-19.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Salvoldi ha fatto un po’ il punto della situazione, partendo dagli allenamenti: “Facciamo cicli di quattro giorni che ripetiamo, non necessariamente nello stesso ordine. L’obiettivo è soprattutto fondo, mettere chilometri nelle gambe, e alternarlo con un po’ di palestra e qualche esercizio sui ciclomulini con le biciclette da cronometro. Qui al Rifugio stiamo molto bene, abbiamo allestito anche una piccola palestra con i bilancieri e il “parallellepipedo” per fare i balzi di coordinamento dei movimenti”. Le ragazze, secondo il CT, hanno bisogno di chilometri e fondo per mettere, come si dice in gergo, benzina nella gambe: “Le ragazze non hanno bisogno di fare grandi salite, facciamo poco dislivello, le temperature sono gradevoli e pedaliamo con una frequenza più alta rispetto alle gare su strada”.
E su Paternoster, la considerazione è molto chiara: “Non ha ancora la condizione e i chilometri per affrontare un raduno in quota. Si è fermata a Noto, dove c’è una buona assistenza, ogni 2-3 giorni vado a trovarla. Le ho mandato i percorsi di allenamento, ma questa zona comunque la conosce, c’è già stata in passato in ritiro con la Trek-Segafredo. Ormai si sparge la voce quando esce in bicicletta, e allora tutti a ruota. Letizia adesso è a posto fisicamente e deve solo pedalare, in maniera costante e crescere gradualmente di condizione. Deve pensare soltanto alle sue date dell’Olimpiade, e basta”.
Un contesto però un po’ preoccupante perché le ragazze rischiano di non gareggiare sino al 6 marzo: “E questo preoccupa tutti. Da qui dovevamo andare a Dubai, ma la gara è stata cancellata, e lo stesso è avvenuto per due gare in Spagna a Valencia. Noi come Nazionale torneremo a fare due sessioni alla settimana al velodromo di Montichiari. Ma non sarà facile coprire un mese solo con gli allenamenti”, ha ammesso Salvoldi.
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Foto: Lapresse