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Ciclismo, GP La Marseillaise, Etoile de Bessèges e Tour de la Provence ancora in dubbio

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L’attuale crisi sanitaria si sta facendo sempre più preoccupante anche per la stagione ciclistica 2021, già sferzata da una raffica di rinvii e cancellazioni. In aggiunta, l’ipotesi di un terzo lockdown in Francia, sta guadagnando sempre più punti, e questo potrebbe coincidere con le primissime corse dell’anno in terra transalpina. Una preoccupazione non da poco per tutti gli organizzatori, specialmente quelli del GP La Marseillaise, Etoile de Bessèges e Tour de la Provence, le gare che dovrebbero aprire l’annata in terra transalpina ma che, al momento, sono ancora fortemente in dubbio.

Pierre-Maurice Courtade, direttore del Tour de la Provence, ha espresso una certa dose di sconforto tramite il quotidiano Le Parisien: “È da un mese abbiamo su di noi una spada di Damocle, e ogni giovedì ascoltiamo le comunicazioni del governo sperando di non sentire cattive notizie. La nostra particolarità poi, è che la nostra gara attraversa quattro dipartimenti. Quindi questo significa quattro questioni prefettizie invece di una. Se l’evento venisse annullato, sarebbero 41 gli hotel che non potrebbero lavorare, e in questo momento ne hanno davvero bisogno”.

Anche i costi associati alla messa in onda delle competizioni causano incertezza, come ha voluto aggiungere l’organizzatore del GP La Marseillaise Pierre Guille: “Devi sostenere circa 100.000 euro per questi costi. Nel nostro budget di 200.000 euro, questo ci costerà circa 40.000 euro. La città di Marsiglia ci aiuterà con il resto. Diciamo a noi stessi che è meglio che questa 43a edizione si svolga a porte chiuse piuttosto che niente. La cosa peggiore sarebbe lasciare una data vuota. Dopodiché, sarebbe più difficile tornare”.

Per quanto riguarda l’Etoile de Bessèges, l’ottimismo resta in fortissimo dubbio come spiega Corinne Fangille, organizzatrice dell’evento: “La nostra pratica è partita lunedì per la firma e ora siamo in attesa dell’autorizzazione della Prefettura. Secondo i nostri rapporti, anche in caso di nuovo lockdown, lo sport professionistico dovrebbe poter continuare. Siamo quindi in attesa di decisioni o mercoledì o giovedì. È stressante ma dobbiamo comportarci come se dovessimo partire perché tutto è bloccato, le squadre, gli hotel, le città. Siamo diventati i produttori di noi stessi, quindi venderemo le nostre immagini al canale L’Equipe e ai canali stranieri. Speriamo di poter recuperare i nostri costi”.

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Foto: Lapresse

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