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Ciclismo, Samuele Battistella: “Parto con un’altra mentalità. Fuglsang il mio punto di riferimento”

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Probabilmente molti di noi avranno ancora in mente il Mondiale Under 23 di due anni fa, su quel traguardo di Harrogate inizialmente un po’ beffardo per i colori azzurri, ma che poi, dopo attimi infiniti di attesa quasi snervante, ha cambiato letteralmente e giustamente il destino finale della prova iridata, colorando di un iride stupendo la maglia di un giovane ragazzo veneto. Quel 27 settembre 2019 è stato il Giorno di Samuele Battistella, la gioia tricolore in terra britannica. Tempo zero e il ragazzo di Castelfranco Veneto ha resettato tutto quanto, per un 2020 tutto da scoprire come primo anno da professionista con la NTT Pro Cycling.

Una stagione che però ha cambiato in breve tempo i piani di tutti quanti. Ma Samuele non ha alcun tipo di rammarico perchè, nonostante tutto, è riuscito ad imparare davvero tanto. È questo che ha affermato in un’intervista esclusiva che ha rilasciato ad OA Sport al termine del primo training camp stagionale con la sua nuova squadra, l’Astana-Premier Tech, che non se l’è lasciato scappare nel momento in cui la NTT (oggi Qhubeka-ASSOS) si è trovata in serie difficoltà. Dalle parole di Samuele traspare tanta voglia di continuare a fare esperienza, ma anche la consapevolezza che il suo destino è fortemente legato alle sue amate classiche del Nord.

Come hai vissuto la tua prima stagione da professionista? 

“È stata un’annata strana che non ha rispecchiato le stagioni normali tra sovrapposizioni e cancellazioni di gare. Poi ha inciso anche il lockdown, l’essere costretto a rimanere chiuso in casa per due mesi. Però tutto sommato sono contento, perchè in certe gare magari sono mancati i risultati, peró sono soddisfatto delle performance. Mi hanno fatto capire che la gamba c’è e poi ho fatto sicuramente esperienza. Soprattutto le classiche del Nord mi hanno dato tanto. Alla fine dei conti posso dire di essere contento della scorsa stagione”.

Qual è stato il momento più bello?

“A parte il Campionato Italiano che ha vinto Giacomo Nizzolo, dove ho trovato una buona giornata e dove l’ho supportato, posso dire le classiche come la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro delle Fiandre. Gare che ho sempre guardato in tv quando ero piccolo e che la sola partecipazione mi ha lasciato qualcosa di stupendo, di grandioso”.

Hai avuto qualche tipo di pressione da campione del mondo Under 23?

“Non tantissima, anche perchè quando si passa al professionismo si azzera tutto quanto. Alla fine il 2020 è stata una nuova partenza”.

Chi è stato il tuo punto di riferimento nella NTT?

“Dipende un po’ dai periodi. Ad esempio quando ho fatto la Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico e il Giro di Polonia, sono stato accanto ad Enrico Gasparotto. Mi ha aiutato molto, ho imparato tantissime cose, anche il modo di stare in gruppo. Poi nelle classiche ero con Edvald Boasson Hagen e gli altri grandi esperti di questo tipo di gare”.

Com’è andato questo primo ritiro stagionale con la tua nuova squadra, l’Astana Premier-Tech? È cambiato qualcosa nella tua preparazione?

“È andato molto bene. Ho lavorato duramente, quindi posso ritenermi soddisfatto. Rispetto all’anno scorso cambia soltanto la mentalità, perchè quella di adesso tra allenamento e preparazione è diversa dall’anno scorso, perchè non sapevo a cosa sarei andato incontro. Adesso, avendo visto il livello dove dovrei arrivare per riuscire a far bene, quest’anno parto con tutta un’altra mentalità”.

Hai già inquadrato qualcuno che potrebbe essere il tuo punto di riferimento?

“Sicuramente in questa squadra ci sono tanti campioni. Uno dei tanti è Jakob Fuglsang, che tra l’altro era nel mio gruppo di allenamento. Sarà di certo un punto di riferimento per il mio 2021”.

Tornando indietro al discorso delle classiche, per quale tipo di gara ti senti più predisposto?

“Le Ardenne, perchè nel pavé faccio molta più fatica. Diciamo che non sono molto performante in questo tipo di gare. Nelle Ardenne, che non hanno tanto pavé, mi sento molto bene, più sicuro di me stesso in gruppo”.

Pensando al futuro, le grandi corse a tappe potrebbero rientrare nelle tue possibili ambizioni?

“Non so ancora cosa mi riserverà il futuro, peró penso che con la preparazione si possa far tutto. Se un giorno decidessi di dimagrire tot chili e di allenarmi sempre in salita, non so… . Però al momento non ci penso”.

Infine, guardando a questo 2021, da dove partirà la tua stagione? E quali saranno le tue ambizioni?

“Farò la Volta a la Comunitat Valenciana, la Volta ao Algarve e la Parigi-Nizza come prime gare. Poi dovrei affiancare proprio Fuglsang nelle classiche delle Ardenne o quelle del Nord. Dobbiamo ancora decidere perchè non abbiamo tanti grandi passisti in squadra; quindi potrei anche fare un po’ da ‘tappabuchi’. Poi farò una delle grandi corse a tappe, ma non so ancora quale delle tre. Sicuramente un obiettivo è quello di aiutare al massimo la squadra nelle Ardenne, e ,se ne avrò la possibilità, ma proprio come piano B, di raggiungere qualche risultato importante nelle gare World Tour”.

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Foto: @Gettysport – ufficio stampa Astana-Premier Tech

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