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Conor McGregor, il ritorno del Leone indomabile: Notorious sfida Dustin Poirier in un match leggendario. E l’ombra di Khabib…

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Sono passati appena tre mesi da quando Khabib Nurmagomedov annunciò il suo ritiro agonistico: dopo aver sconfitto Justin Gathje per sottomissione tecnica a UFC 254 lo scorso 24 ottobre, il Campione del Mondo dei pesi leggeri annunciò il proprio addio alle arti marziali miste dopo aver collezionato 29 vittorie in altrettanti incontri disputati. Il commiato del russo ha scosso tutto l’ambiente della MMA e ha deluso gli appassionati di questo sport, convinti però che il 32enne possa ripensarci. Ne è convinto anche Dana White, il Presidente di UFC (la Lega più importante a livello mondiale per questa disciplina).

E così il patron prova a stuzzicare Khabib con l’altra icona delle arti marziali miste, quel Conor McGregor che ha indiscutibilmente contribuito in maniera determinante a fare esplodere questa disciplina a livello globale. L’irlandese si rimette in gioco, lo farà questa notte (attorno alle ore 05.00/05.30 italiane), salendo sull’ottagono dell’Etihad Arena di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) per fronteggiare Dustin Poirier in un incontro davvero da urlo. Sarà un match con i fiocchi quello che andrà a rivestire il ruolo di main event di UFC 257, imperdibile appuntamento in Medio Oriente dove ormai la MMA ha raccolto tantissimi proseliti e si propone con nuovo mercato di riferimento dopo quello americano.

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Il 32enne è infatti visto come il grande volto delle arti marziali miste, l’icona simbolo a livello mediatico, il rivale per eccellenza di Khabib. Il match del secolo andato in scena il 6 ottobre 2018 è impresso nella mente di tutti gli appassionati: il ribattezzato Notorious si arrese a causa di una spettacolare presa al collo, alzando bandiera bianca per sottomissione nel corso del quarto round. Sconfitta pesantissima che scalfì il morale del già Campione del Mondo dei pesi leggeri e stravolse gli equilibri interni alla UFC, facendo esplodere Khabib e costringendo l’irlandese a un anno di riflessione prima di tornare sull’ottagono.

Conor McGregor non combatte dal 18 gennaio 2020, quando travolse letteralmente Donald Cerrone a Las Vegas: ko dopo appena 40 secondi, in un match lampo in cui il nativo di Dublino mise in evidenza tutto il suo strapotere. Poi l’emergenza sanitaria e ora una nuova sfida per un lottatore cimentantosi anche nella boxe (il milionario confronto con Floyd Mayweather ha fatto epoca). Questo è formalmente il suo terzo ritorno in attività. L’attuale numero 4 dei pesi leggeri, 13mo della graduatoria pound for pound, ha promesso grande spettacolo a tutti i suoi fan e vorrrà sicuramente ritoccare il suo record di 22 vittorie e 4 sconfitte.

E non nascondiamoci: se dovesse vincere stanotte, allora Khabib potrebbe pensare a un grande ritorno e a un nuovo scontro diretto memorabile (questo è motivo per cui siamo partiti parlando di Nurmagomedov). Attenzione, però, perché l’irlandese (iridato dei leggeri nel 2016 quando sconfisse Eddie Alvarez e dei piuma nel 2015, anno in cui inflisse un doppio ko a José Aldo e Chad Mendes) si troverà di fronte un avversario eccezionale.

Lo statunitense Dustin Poirier, che quattro giorni fa ha spento 32 candeline, è al momento il numero 2 del ranking di categoria e il settimo del pound for pound: al momento i numeri sono in suo favore rispetto a quelli di McGregor, che ha però dalla sua un talento maggiore, un nome altisonante e una classe cristallina. Il ribattezzato Diamond (nome dovuto alla durezza dei suoi pugni) è stato campione ad interim nel 2019 dopo aver sconfitto Max Holloway ed ebbe così l’occasione di fronteggiare proprio Khabib Nurmagomedov il 7 settembre dello stesso anno, arrendendosi al terzo round per sottomissione. La sua ultima apparizione risale al 27 giugno 2020 quando ebbe la meglio su Dan Hooker per decisione unanime, strappando anche il premio di “fight of the night”.

Dustin Poirier, che vanta un record di 26 vittorie e 6 sconfitte (oltre a un no contest), cerca l’impresa e vuole vendicare la sconfitta rimediata quasi sette anni fa: il 27 settembre 2014, durante UFC 178 andato in scena a Las Vegas, Conor McGregor trionfò con un memorabile ko per pugni dopo appena 1’46”. Cambierà la storia dall’altra parte del mondo? Si preannuncia spettacolo puro, gli appassionati avranno da divertirsi proprio come i commercialisti dei due lottatori.

Si parla infatti di una faraonica borsa complessiva di circa 20 milioni di dollari per McGregor, mentre Pourier porterà a casa 1 milione di dollari per il match (contro i 5 del rivale) a cui si aggiungeranno non precisati proventi dalla pay-per-view (già contemplati dai media anglosassoni nella stima di Notorious). Conor favorito per palmares, blasone, capacità tecniche, rapidità di colpi e avvii dirompenti di match ma il furore agonistico, l’ottimo momento, la durezza dei suoi colpi, il ritmo forsennato di Dustin rendono la contesa quanto mai equilibrata e incerta, anche per i bookmakers: McGregor più letale sul breve periodo, Poirier potrebbe venire fuori di più se si andrà oltre la terza ripresa (si combatte sulla distanza di cinque round da 5 minuti ciascuno). E sull’incontro c’è l’ombra dell’Aquila più maestosa: già, “The Eagle”, il soprannome di Khahib…

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Foto: Lapresse

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