Formula 1

F1, il Budget Cap inciderà più sulla Ferrari? La Rossa avrebbe voluto più tempo

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Il Circus della F1 si sta preparando per una nuova stagione e le novità saranno soprattutto quelle riguardanti aspetti economici e gestionali, visto che la rivoluzione tecnica scatterà nel 2022.

Non ci sono dubbi che la novità più attesa sia quella del “Budget Cap, un tetto di spesa che a partire da quest’anno i team dovranno rispettare. Ebbene, con voto unanime, è stato deliberato nel 2020 un limite di 145 milioni di dollari per l’anno venturo, con un calo progressivo del tetto di spesa che porterà il budget disponibile per le squadre a 140 milioni nel 2022 e 135 nel triennio 2023-2025. Un provvedimento che prevede, quindi, un calo significativo rispetto alla cifra di partenza di 175 milioni.

Da questo punto di vista la Ferrari risulterà svantaggiata? Indubbiamente la Rossa, per le deficienze tecniche evidenziate in pista, non può certo essere contenta sia della conservazione dello status quo, ossia il congelamento di elementi essenziali come il telaio, che per la gestione di un tetto di spesa in cui sono state fatte e si dovranno fare delle scelte in termini di ingaggio sia sul fronte piloti che su quello dei tecnici facenti parte del team.

Il Team Principal Mattia Binotto ha fatto spesso capire che le decisioni sono state influenzate dalle necessità di questo periodo così particolare, in cui il Budget Cap è entrato in vigore in maniera importante. Secondo quanto riferito da Motorsport.com, la Ferrari avrebbero preferito avere più tempo per adeguarsi alle direttive, ovvero optando per un trasferimento di parte del personale piuttosto che il licenziamento. Un processo, quest’ultimo, più complicato per gli aspetti legislativi italiani rispetto a quelli di altri Paesi. Inoltre anche la riduzione degli stipendi è un tema piuttosto importante e ciò potrebbe avere delle ripercussioni nel personale.

Da questo discorso, dunque, si può evincere come le prestazioni deficitarie in pista siano solo la conseguenza di una stabilità non ancora ben presente nell’asset ferrarista e, dopo l’uscita di scena dell’amministratore delegato Louis Camilleri, si dovrà trovare una sintesi in un contesto in evoluzione per molteplici aspetti, legati per l’appunto anche alla logica del risparmio dei costi.

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Foto: Lapresse

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