Judo
Judo, l’Italia deve ritrovare al più presto il Manuel Lombardo pre-pandemia
Il World Masters 2021 di Doha è ormai andato in archivio da cinque giorni in casa Italia con un bilancio decisamente al di sotto della aspettative soprattutto per l’inatteso passo falso di una delle punte di diamante del movimento judoistico maschile azzurro: Manuel Lombardo. Il 22enne torinese, presentatosi al primo grande evento della stagione olimpica (riservato esclusivamente ai migliori 36 dei ranking iridati) da n.1 al mondo nella categoria fino a 66 kg, si è infatti dovuto arrendere al temibile moldavo Denis Vieru nel suo incontro d’esordio in tabellone abbandonando di fatto prematuramente la rincorsa al podio.
Una sconfitta pesante che ha fatto sicuramente suonare un piccolo campanello d’allarme all’interno dello staff tecnico italiano e non solo, alla luce di una condizione ancora lontana dal potenziale messo in evidenza a fine 2019. Ricordiamo che il prodotto dell’Akiyama di Settimo Torinese, grazie agli strepitosi risultati ottenuti nella seconda parte del 2019 (5° al Mondiale, 2° al Grand Slam di Brasilia, 1° al Grand Slam di Abu Dhabi e al Masters di Qingdao), ha scalato rapidamente le classifiche mondiali balzando addirittura in vetta alla World Ranking List e alla graduatoria di qualificazione olimpica prima del lungo stop per la pandemia.
Lombardo, dopo lo storico trionfo ottenuto in Cina il 12 dicembre 2019 (primo judoka nostrano capace di vincere un Master), ha dovuto aspettare quasi un anno intero prima di tornare a gareggiare in campo internazionale in occasione dei Campionati Europei Senior di Praga andati in scena lo scorso novembre. In precedenza, tra piccoli acciacchi ed il caso Budapest (la squadra italiana fu esclusa dal Grand Slam ungherese per alcuni casi positivi al Covid), non aveva mai potuto confrontarsi in gara con i suoi avversari nei pochi eventi World Tour rimasti in calendario.
Lontano dai tatami internazionali per oltre undici mesi, il piemontese classe 1998 si è fatto squalificare al primo turno della rassegna continentale per un’ingenuità dopo aver destato comunque una buona impressione contro il futuro campione europeo Safarov. L’episodio di Praga poteva essere catalogato come un incidente di percorso dovuto ad un mix di fattori, mentre la prestazione di Doha è stata abbastanza allarmante nonostante l’indubbio valore dell’avversario di turno – capace di battere l’azzurro in tutti e tre gli scontri diretti disputati nel circuito maggiore.
Il talentuoso judoka tricolore, campione del mondo junior 2018, è apparso in difficoltà dal punto di vista della resistenza fisica col passare dei minuti ed è stato così costretto ad alzare bandiera bianca al Golden Score. Già qualificato virtualmente (manca solo l’ufficialità) per le Olimpiadi, Lombardo potrà pianificare a questo punto le sue prossime gare con l’unico grande obiettivo di tornare al top fisicamente e mentalmente in vista del Mondiale di Budapest (7 giugno) e soprattutto dell’appuntamento a cinque cerchi (25 luglio).
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Foto: EJU