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Nuoto, Federica Pellegrini: un anno in più, ma stessa classe. Alle Olimpiadi per una nuova magia

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Le Olimpiadi di Tokyo saranno storia in questo 2021. Dal 23 luglio all’8 agosto tutto avrà i tratti caratteristici dei Cinque Cerchi. Una sfida impegnativa per Federica Pellegrini. L’azzurra, classe ’88, aveva in mente di completare il proprio percorso agonistico nel 2020, con la sua quinta partecipazione olimpica. La pandemia Covid-19 però ha rovinato i piani alla veneta che, comunque, ci sarà e cercherà di confermarsi ai massimi livelli nei 200 stile libero, per mettere una pietra sopra su una stagione amara anche a causa della positività al citato virus.

L’azzurra, infatti, è reduce dal doppio oro consecutivo ai Mondiali nel 2017 e nel 2019 in questa specialità, regolando nella finale di Budapest di tre anni fa anche chi si riteneva imbattibile, ovvero l’americana Katie Ledecky. Si va dunque ai Giochi per una nuova magia. Quali sono i motivi per cui aspettarsi il colpo della fuoriclasse di Spinea?

IL GRANDE FEELING CON LA DISTANZA – La storia di Federica con i 200 sl iniziò nel lontano 2004, quando seppe conquistare l’argento olimpico ad Atene. Da quel momento, sono seguiti tanti podi mondiali ed europei, senza considerare il sigillo olimpico a Pechino nel 2008. Pertanto, la conoscenza di questa distanza da parte sua è totale e l’esperienza maturata nel tempo potrebbe essere un fattore in una competizione come quella olimpica dove anche risvolti psicologici avranno il loro peso.

LA CONTINUITA’ DI RENDIMENTO – Potrà essere simpatica o antipatica, ma sulla continuità di rendimento l’azzurra mette tutti d’accordo. Guardando al rendimento nelle quattro vasche non si può che rimanere impressionati. Basti pensare alle medaglie mondiali consecutive, ben otto, di cui quattro d’oro. Per questa ragione, pensare che la campionessa azzurra possa concedersi un ultimo atto glorioso non è affatto una chimera.

LE GRANDI MOTIVAZIONI – Quando un atleta arriva all’ultimo spettacolo, sa di dover dare tutto e ha grandi motivazioni per farlo. Federica sa che dopo quella (lo speriamo tutti) finale olimpica ci sarà altro da fare e lei già qualche pensiero l’ha fatto a riguardo. Gli stimoli dunque sono quelli di andare molto forte e di stupire, forse anche un po’ se stessa, come avvenuto nel 2019 a Gwangju (Corea del Sud), dove nessuno si era giocato qualcosa sul suo successo.

IL VANTAGGIO DI NON ESSERE LA FAVORITA – Sembra un paradosso che la campionessa del mondo in carica non sia la favorita, ma nei fatti è così. Katie Ledecky, Sarah Sjoestroem e la numerosa truppa australiana, senza considerare eventuali inserimenti asiatici (Siobhán Haughey ad esempio), sembrano avere qualche carta in più di Federica. Non essere quindi l’attrice protagonista dello spettacolo potrebbe essere per lei un risvolto positivo, dal momento che l’attenzione sarà sulle altre e lei potrà affrontare serenamente, senza dover necessariamente vivere l’evento con il peso di dover vincere a tutti i costi, ma essenzialmente con il desiderio di divertirsi in acqua.

L’ALLERGIA OLIMPICA – Qualcuno l’ha definita “allergia olimpica”. Sì perché, a detta di alcuni critici, un oro e un argento olimpico sono troppo poco per una campionessa come Pellegrini. Indubbiamente, delle battute d’arresto anche amare ci sono state. Viene in mente quanto accaduto a Londra nel 2012 o anche il quarto posto di Rio 2016. Questo aspetto negativo, però, potrebbe essere un ulteriore stimolo per lei, desiderosa di invertire il trend e di completare il percorso nella maniera migliore possibile.

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Foto: LaPresse

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