Vela
Prada Cup, American Magic ha un nuovo foil simile a New Zealand. Luna Rossa punta sul Pitbull
Ora l’America’s Cup comincia davvero. Perché la natura del match race è la sfida tra due barche ripetuta fino a limite di vittorie previste dal regolamento: quattro per la semifinale Prada Cup e sette per le due finali Prada e Coppa America. I round robin in fondo sono stati come un pre campionato, infatti nessuno è stato eliminato o rimasto escluso.
La tensione a Auckland è altissima. L’amicizia, la solidarietà sono finite nel simpatico cerotto che gli americani hanno disegnato poco sopra la riparazione del danno causato dall’impennata con conseguente scuffia e rischio di affondamento di domenica 17 gennaio.
Non so se ci sia mai stata prima di oggi la vigilia di una serie di regate in cui i team hanno deciso di non tenere una conferenza stampa, pare per volontà soprattutto di Luna Rossa Prada Pirelli team. Difficile anche capire come agli organizzatori tutto questo possa andare bene, soprattutto quando i media presenti sul posto si contano sulle dita di una mano e l’interesse è tutto all’estero. Ma tant’è, le chiacchiere stanno a zero, su con le rande giù con i foil.
Tanta stima per gli americani che hanno fatto un lavoro straordinario per poter tornare in mare mercoledì ed avere così due giorni di allenamento prima di cominciare ad incrociare la prua con Luna Rossa. Subito sette ore a provare e riprovare assetto e manovre; da quanto si è potuto vedere nei video e nelle foto American Magic sfoggia nuovi foil con un v rovesciata meno pronunciata: un po’ a inseguire la tendenza Emirates team New Zealand che li ha a T. Gli occhi attorno alle basi sono in quantità inimmaginabile, cosi come in mare, e a nessuno è sfuggito che la navigazione del primo giorno di Patriot non è stata tra le più tranquille, con più di una spanciata e un’impennata non violenta come quella di due settimane fa, ma comunque impressionate.
I giornali neozelandesi hanno caricato la mano su questo nuovo decollo di Patriot, anche se la barca è ricaduta dritta senza coricarsi, senza danni: la giornata ovviamente non è stata di vento così forte come quando avvenne il quasi naufragio. Non c’è dubbio che la situazione a bordo non deve essere stata delle più rilassanti. Comunque pare chiaro che gli americani non si vogliono dare per vinti, infatti hanno riparato i danni ma hanno anche continuato lo sviluppo presentando novità visibili, ma sicuramente anche invisibili. Luna Rossa guarda con favore il meteo dei prossimi giorni che dà, sia per venerdì che per sabato, vento sui 15 nodi con maggior rinforzo il giorno delle prime due regate. Per quanto si percepisce da fuori il feeling del team italiano è buono: c’è consapevolezza dei propri mezzi e degli errori che sono stati fatti. Se vale, e vale eccome, che vince chi sbaglia meno, solo Ineos ha fatto meno errori in regata di Luna Rossa. Come è stato simpaticamente scritto, siamo passati sui social da tutti virologi e tutti velologi, ma Max Sirena è i suoi non hanno bisogno dei consigli, la strada è tracciata con una scelta fatta più di un anno fa e su cui non ci sono dubbi, anche perché i cambi in corsa sono segno di debolezza e soprattutto in un caso come questo creerebbero solo confusione.
Ieri le barche hanno dichiarato la configurazione che useranno nella semifinale: di Patriot abbiamo avuto immagini recenti, mentre Luna Rossa è rimasta un giorno a riposo, anche se il riposo in una campagna di Coppa non è previsto, semplicemente non è uscita a navigare, probabilmente per qualche modifica prevista dal programma di sviluppo. I pronostici nella vela sono fatti per essere smentiti più che in ogni altro sport, soffiati via da una raffica di vento. Conta vincere l’ultima regata della serie, anche se prima si risolve la questione meglio è. Il primo obiettivo sarà sfruttare le debolezze dell’avversario che sono anche, forse soprattutto, psicologiche, l’errore di manovra in allenamento può essere il segnale che una strategia aggressiva può essere l’arma vincente. Non dimentichiamo che il soprannome di James Spithill è Pitbull. Aspettiamo di vedere, per quanto si possa capire stando dall’altra parte del globo in video e fotografie, le novità di Luna Rossa.
In una recente diretta Facebook organizzata dalla rivista Vela E Motore, Alessandro Franceschetti, ingegnere capo delle strutture, e Francesco Mongelli, velista e responsabile della telemetria, sono apparsi allegri e carichi. Purtroppo c’è chi pensa che l’avventura italiana sia vicina alla sua conclusione, non si capisce per quale motivo. La battaglia navale sta solo per cominciare, senza, naturalmente il bisogno di affondare nessuno: basta mettere quella prua nera con la sottile linea rossa sempre davanti all’ultimo incrocio.
Stefano Vegliani
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Foto: Luna Rossa Press