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Prada Cup, la lezione di Luna Rossa agli scettici: non vince la barca più veloce, ma quella che manovra meglio

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L’ha detto! Guido Meda l’ha detto! Alla fine della telecronaca su Sky gli è scappato: “Luna Rossa c’è”. Altroché se c’è!. La barca nera con la sottile linea rossa ha messo in campo tutta la sua forza in una giornata di vento forte, con raffiche spesso ben superiori al limite dei 21 nodi previsto dal regolamento della Prada Cup. Il tabù vento forte quindi è superato, e questo è un punto importante. La semifinale non è conclusa, ma questo 2 a 0 ha il sapore di un uno due con cui un pugile comincia l’incontro.

Pensare che American Magic non sarebbe stata in grado di opporre resistenza era un’ opzione per niente scontata: agli uomini di Terry Hutchinson bisogna riconoscere l’incredibile risultato di essere riusciti a tornare in mare ed essere pronti a regatare appena 11 giorni dopo il naufragio. Sono grandi velisti e con esperienza, non si potevano dare per sconfitti a prescindere. Undici giorni senza navigare però sono tanti e quel vento così intenso, che una volta avrebbe fatto sorridere gli americani, ha messo invece a dura prova l’equipaggio che ha dovuto manovrare con una barca diversa da quella di 15 giorni fa perché lo sviluppo non poteva fermarsi. Ma tutto questo non sminuisce la straordinaria prestazione della barca del Circolo Vela Sicilia.

Chissà quelli che vedevano Max Sirena e tutto il team già all’aeroporto con le valigie in mano come ci sono rimasti male. Molti non demordono commentando che la vittoria è arrivata ma gli avversari erano a mezzo servizio; sono gli stessi che nel giorno della scuffia di American Magic, quando tutto il sistema di navigazione della barca italiana era in tilt e in pratica navigavano con sestante e clessidra, commentavano sostenendo che su Luna Rossa erano dei pivellini, che la barca era sbagliata e che con vento forte gli americani erano nettamente superiori. Dopo la regata Hutchinson ha confermato che non c’è stata nessuna avaria a bordo, solo una serie di errori.
La vela è più complicata da commentare di molti altri sport, il bello della popolarità che conquista con le regate della Coppa America è anche che si scoprono tutti esperti. Bisogna farsene una ragione.

Luna Rossa ha portato a casa due regate corse un po’ in punta di piedi, senza strafare, proprio perché le condizioni erano severe, sempre pulite. Solo in un caso alla fine di una discesa in poppa girando la boa di sinistra c’è stato un attimo di suspense con una brutta manovra che per un attimo ha fatto venire i capelli dritti anche a Bruni e Spithill che non ne hanno. La comunicazione a bordo ha fatto rispetto alle prime settimane un salto di qualità, si è sentito molto più scambio di informazioni con Pietro Sibello nel ruolo di piccola vedetta ligure alla ricerca della pressione migliore. Quindi, lo ha sottolineato anche Checco Bruni, il passo avanti più importante lo ha fatto l’equipaggio: ogni giorno c’è un progresso e forse questa semifinale, sperando che la pratica si possa chiudere in appena due giornate, è più utile che un allenamento in solitaria.

Le previsioni dicono che domani il vento sarà meno intenso; anche se l’inizio della semifinale è stato dei migliori non c’è da abbassare la guardia. Sicuri e concentrati dal primo all’ultimo minuto, con quelle partenze che sono l’apoteosi del coordinamento tra i due timonieri, altro tema caro ai detrattori di Luna Rossa. Poi molto si gioca a terra, con quel sottile gioco psicologico fatto di punzecchiature a suon di comunicati e di decisioni del comitato di regata che una volta ti danno una mano e un’altra cercano di trascinarti a fondo. Come si sa il capitolo volanti è definitivamente chiuso, ma a quanto pare non è che ci si aspettasse una decisione diversa e Luna Rossa cammina forte lo stesso. Quello che ha impressionato è stata la costanza di rendimento in entrambe le regate. Puoi anche sfiorare i 100 all’ora (98.7 la punta massima di American Magic) ma se non sai gestire le reazioni ti serve a poco. Peraltro Max Sirena lo ha sempre detto: non si vince con la barca più veloce ma con quella che manovra meglio, riprende il volo in minor tempo, gestisce in modo perfetto le transizioni. E tutto questo Luna Rossa lo fa sempre meglio. Insomma non si può non essere positivi, perché anche se il team non ha mai perso la fiducia nelle possibilità di continuare l’avventura, una giornata con due vittorie secche era quello che ci voleva. Ovvio che le regate combattute sono più belle, ma questi AC75 regalano sempre uno spettacolo straordinario: adrenalina allo stato puro.

Stefano Vegliani

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Foto: Luna Rossa Press

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