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Editoriali

Prada Cup, Luna Rossa è un missile nell’Oceano. Dean Barker soffre Spithill, ora serve il colpo di grazia

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Un proiettile che sferza il vento, un missile tricolore che doma i gorgoglii dell’Oceano Pacifico. In una notte di Luna, l’Italia si riscopre innamorata di una barca che fa sognare. Numerosi i dubbi che avevano tormentato i giorni di avvicinamento alle semifinali di Prada Cup. In primis erano temute le raffiche intense. Luna Rossa ha fugato ogni inquietudine: sebbene progettata per eccellere con vento leggero (e prima o poi arriverà…), la barca italiana ha ormai raggiunto un range di performance tale da garantire un rendimento elevato in qualsivoglia condizione.

Luna Rossa ha letteralmente dominato la fase di partenza in entrambe le regate contro American Magic. Impietoso il confronto tra James Spithill e Dean Barker. Il timoniere australiano, vincitore della Coppa America per ben due volte in carriera, può definirsi un vero e proprio specialista di questo fondamentale. Non a caso viene soprannominato ‘Pitbull’: metaforicamente oggi ha realmente sbranato l’avversario neozelandese. Patriot ha subito l’aggressività della flotta italiana, apparendo a tratti impotente ed incapace di reagire.

Una volta acquisito un buon vantaggio sin dal via, il Team Prada Pirelli ha aumentato il gap lato dopo lato, sciorinando una velocità costante ed incisiva sia di bolina sia di poppa. Una imbarcazione che si è rivelata costantemente più veloce rispetto a quella a stelle strisce: un riscontro impensabile alla vigilia, considerando che Patriot, come ha ricordato lo skipper Max Sirena, veniva considerata la più veloce con vento forte tra le sfidanti della Prada Cup.

Luna Rossa dunque viaggia che è una meraviglia anche con vento tra i 16 e 20 nodi: si tratta di una grandissima notizia, soprattutto in ottica futura. Ma guai a considerare chiusa la semifinale, potrebbe rivelarsi un errore letale. La Coppa America insegna che i ribaltoni sono possibili, così come risorgere anche dalle situazioni più disperate. E’ innegabile, tuttavia, che American Magic sia in profonda difficoltà. La scuffia patita dodici giorni or sono non poteva rimanere priva di conseguenze. La barca è stata rimessa a nuovo in fretta e furia, anche con l’aiuto delle avversarie, in particolare dei Defender di Team New Zealand. Peraltro sono state presentate anche delle novità strutturali, a cominciare da un foil chiaramente ispirato a quello dei padroni di casa. La lunga inattività (Patriot è tornata in acqua solo mercoledì 27 gennaio) ed un assemblaggio non ideale si sono fatti sentire. Dean Barker, sia nella prima sia nella seconda regata, ad un certo punto ha faticato persino a timonare. Peraltro il neozelandese ha confermato di subire molto Spithill dal punto di vista mentale (non potrebbe essere altrimenti dopo aver perso una America’s Cup nel 2013 quando si trovava in vantaggio per 8-1…).

Difficile che in un solo giorno American Magic possa risolvere i tanti problemi evidenziati, ma non impossibile. La barca, sebbene capace di toccare una punta di velocità più elevata rispetto a quella italiana, è apparsa però molto meno stabile, con diversi splashdown ed attriti eccessivi sulle onde. I velisti yankee sono all’angolo: Luna Rossa dovrà rimanere concentrata, rispettarli e assestare in breve tempo il colpo di grazia, soprattutto se, come pare, troverà le condizioni di vento più gradite.

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Foto: Luna Rossa Challenge

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