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Prada Cup, Max Procopio: “Alleanza anglosassone anti-Luna Rossa. Patriot ha problemi di assetto”

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Correva l’anno 1992 quando il Moro di Venezia passò alla storia come la prima imbarcazione italiana capace di aggiudicarsi la Louis Vuitton Cup di vela, strappando l’accesso per lAmerica’s Cup. Di quell’equipaggio memorabile faceva parte anche Max Procopio. Con l’ex-velista di origini calabresi, quattro volte campione del mondo (nelle seguenti classi: Maxi nel 1990, 50’, America’s Cup nel 1991 e di nuovo Maxi nel 2001), abbiamo analizzato le prime regate di semifinale della Prada Cup vinte da Luna Rossa.

Luna Rossa ha fatto due regate impeccabili, puntuale sulla linea di partenza, autoritaria. E’ stato un successo meritato e pesante, anche per l’aspetto psicologico. Gli americani erano feriti, ma hanno sbagliato, c’è poco da fare. Sono velocissimi sul dritto, ma poi hanno avuto anche problemi di assetto“, il pensiero di Procopio.

Moro di Venezia 1992

L’ex-marinaio del Moro di Venezia, che nel 2003 faceva parte anche del team media di Alinghi, esclude che il Team Prada Pirelli possa sentirsi già in finale: “Gli inglesi ci hanno dimostrato che tutto è possibile, quindi non diamo nulla per scontato. Certo che quando fai le cose come ha fatto Luna Rossa, sei un avversario difficile da battere. Già con Ineos UK la regata era stata combattuta, Luna Rossa aveva dimostrato il suo valore e poteva benissimo vincere. Con vento forte chiunque può avere problemi, sono regate imprevedibili“.

Procopio si è poi soffermato sull’accerchiamento ‘politico’ ai danni di Luna Rossa: “L’America’s Cup è piena di queste diatribe tecnico-legali, fanno parte della strategia per incrinare le sicurezze dell’avversario. A volte sono pretestuose e vogliono far innervosire. Però è chiaro che ci sono tre Paesi anglosassoni contro uno latino. E’ facile che i tre formino un’alleanza, parlano la stessa lingua. Possono esserci tanti interessi in gioco, ma si tratta di alleanze che possono poi mutare da un giorno all’altro. Mi rifiuto però di pensare che tali questioni possano influenzare i giudici, credo sempre nella lealtà dello sport“.

Dean Barker potrebbe soffrire James Spithill sotto il profilo psicologico? “Direi assolutamente di no, sono due campioni in senso assoluto, hanno vinto entrambi l’America’s Cup in passato. Sono atleti di altissimo livello. Ricordiamo però che insieme a Spithill c’è anche Francesco Bruni, campione che porta un grande know-how ed esperienza“.

Dopo quanto è stata capace di fare con vento forte, questa Luna Rossa potrebbe giocarsela con chiunque, Ineos UK compresa? Procopio pensa positivo: “Senz’altro Luna Rossa e Ineos se la giocherebbero. Speriamo prima di tutto che superi la semifinale, poi si aprirebbe un capitolo completamente nuovo. Si riparte da zero, anche nel punteggio. L’equipaggio inglese è sicuramente molto forte, ma anche quello italiano non ha nulla da dimostrare. Parliamo veramente di sfumature tra tutti. Alla fine ci sono quattro barche, ognuno ha seguito strade diverse, ma alla fine sono tutti molto vicini. E’ questo lo spettacolo che appassiona la gente“.

Prada Cup, la lezione di Luna Rossa agli scettici: non vince la barca più veloce, ma quella che manovra meglio

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Foto: Luna Rossa Press

Foto interna: Olycom

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