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Prada Cup, si comincia! Non c’è una favorita. Luna Rossa tra vento leggero e questione volanti

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Puntate la sveglia, si comincia. Sono finiti i tempi dei trucchi, dei nascondini: da questa notte alle 3.00, le 15.00 dall’altra parte del mondo a Auckland, in Nuova Zelanda, comincia la Prada Cup. Ne resterà uno solo di tre per diventare lo sfidante ufficiale a Emirates Team New Zealand per conquistare l’America’s Cup dal 6 al 15 marzo.

Una cosa è certa, lo hanno riconosciuto tutti gli skipper nella conferenza stampa di presentazione: non c’è un favorito. Luna Rossa Prada Pirelli Team, American Magic e Ineos Team Uk (sì, anche loro) sono sullo stesso piano. Le differenze più evidenti sono relative alle condizioni del vento. Ogni team ha cercato una configurazione che desse le performance migliori in una determinata situazione. Si sa che Luna Rossa è studiata per il range più basso di intensità, sotto i 12 nodi, che gli inglesi amano il vento forte, e anche gli americani sono più da buon vento piuttosto che ariette. Ma dopo le World Series di dicembre tutti hanno lavorato per riequilibrare la situazione.
Vediamo innanzitutto le previsioni meteo annunciate dal direttore di regata Ian Murray: questa notte vento da sud-est 12-15 nodi, sabato una giornata definita “tricky” di vento leggero e instabile, domenica brezza da nord. Insomma ce ne è per tutti i gusti.

Tutti sono convinti del buon lavoro fatto a cavallo tra dicembre e gennaio, ma come già detto queste sono regate laboratorio il cui sviluppo non si interromperà fino alla fine. Ognuno si è concentrato sulle cose più urgenti. Luna Rossa, per esempio, è tornata a navigare con le famose volanti, i cavi che sorreggono l’albero a poppa. Ma la questione regolamentare non è conclusa, c’è una nuova richiesta da parte del team italiano all’arbitration panel sull’interpretazione della regola che gli permetta di nasconderle tra le due rande. Comunque Max Sirena ha dichiarato che sono pronti ad ogni risoluzione, anche se sperano di poter tornare a non usarle per questioni aereodinamiche. Vedremo poi, solo dalle immagini, se useranno il nuovo timone con il picciolo bulbo comparso qualche giorno fa o se useranno quello più collaudato. Nella notte se la vedranno contro Ineos.

Sicuramente sono gli inglesi quelli che hanno dovuto affrontare i problemi più grossi, Ben Ainslie ha dichiarato che hanno cambiato tutto quello che era possibile cambiare: timone, foil, elevator e anche l’albero. Per quello che si è visto nei test di inizio settimana ora la barca non ha più tutti i problemi di dicembre; la sicurezza di potersi fidare del mezzo ha permesso a ben Ainslie di scatenarsi in partenza: ricordiamo ha un record di 5 medaglie olimpiche con 4 ori e un argento, insomma uno che al timone non teme rivali. Certo la giornata di apertura sarà impegnativa, perché prima di Luna Rossa dovranno incontrare American Magic.

Gli americani, per voce di Terry Hutchinson, hanno lavorato soprattutto per migliorare di bolina che hanno ritenuto il loro punto debole.
Ma intanto c’è già chi pensa al futuro. Si sa che a New York non piacciono le barche volanti, invece Patrizio Bertelli ha ribadito il suo entusiasmo per queste barche. E pensare che davanti ai primi disegni era rimasto perplesso: “Bisogna saper cambiare idea”, ha detto, “una volta viste navigare mi sono entusiasmato, sono convinto che tra 10 anni ci saranno molte barche volanti, non solo tra quelle da regata dove i foil sono già presenti in molte classi. Se vinciamo non cambieremo e vedrete che crescerà il numero di partecipanti fermati soprattutto dalla complessità del progetto. Luna Rossa è alla quinta sfida di un’avventura cominciata proprio vent’anni fa a Auckland. Con noi, dopo il Moro di Venezia, la vela italiana è cresciuta: una volta i nostri erano considerati velisti di secondo livello, oggi siamo tra i migliori e questo è motivo di orgoglio. Inoltre grazie a tutto quello che abbiamo fatto in questi quattro lustri più di un’azienda italiana collegata al mondo della nautica è diventata un’ eccellenza mondiale, penso per esempio a Persico e Cariboni. Certo mi spiace non poter essere li alla prima regata come nelle altre quattro occasioni, ma non mi precludo l’idea di poter arrivare a marzo se Luna Rossa continua la sua avventura, intanto auguro a tutti gli skipper di divertirsi”.

Stefano Vegliani

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Foto: Luna Rossa Press

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