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Prada Cup, Tommaso Chieffi: “American Magic favorita con vento forte, Luna Rossa può farcela”
Tommaso Chieffi va considerato a buon diritto come uno dei migliori velisti italiani di tutti i tempi. Campione d’Europa e del Mondo nella classe 470, quinto alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, prima di diventare una presenza fissa in Coppa America dal 1987 al 2007. Lo ricordiamo nel ruolo di tattico nel Moro di Venezia che vinse una entusiasmante Louis Vuitton Cup nel 1992.
Il carrarese, nominato velista dell’anno nel 1998, sta seguendo con grande attenzione le dinamiche della Prada Cup in corso di svolgimento ad Auckland, in Nuova Zelanda. Un campo di regata che conosce molto bene, avendo preso parte all’edizione 2003 come tattico degli americani di Oracle BMW Racing. Con Chieffi abbiamo analizzato diversi temi interessanti in vista dell’attesissima semifinale tra Luna Rossa ed American Magic.
Luna Rossa è Challenger of Record, ha speso un budget importante ed inoltre affronta un’avversaria che ha rischiato di affondare…La pressione è dunque tutta sull’imbarcazione italiana, che in qualche modo è obbligata a vincere?
“La pressione è su entrambi i team. Chi perde questa semifinale ha finito l’avventura in Coppa America. Essendoci poche barche o regate d’appello, la pressione è su entrambe, non c’è tempo per recuperare.
Gli americani hanno pressione perché sono quasi affondati, hanno rifatto una barca in condizioni tragiche. Gli inglesi hanno fatto sapere che non ci sarebbero riusciti. Si tratta di barche estremamente complesse dal punto di vista dell’elettronica. Qualcosa potrebbe non funzionare e avranno di certo questo tarlo nella testa. Ora non è più possibile chiedere il rinvio di 15 minuti in caso di imprevisti prima della partenza, Luna Rossa ha lasciato decadere questa regola, secondo me hanno fatto bene, devono prendere tutti i vantaggi possibili. Luna Rossa, d’altro canto, ha la pressione di aver perso un round robin in maniera sfortunata. Sarebbe bastato qualche metro in più per dare una penalità agli inglesi e giocarsi tutto nella regata del giorno dopo.
E’ vero che è Challenger of Record e che hanno speso tanti denari, ma non sarei stupito che il suo budget fosse il più basso. Ineos aveva dichiarato di avere un budget iniziale di 120 milioni di euro, Max Sirena sostiene che siano arrivati a 200. Comunque si tratta di cifre superiori a quelle che aveva in mente di spendere Patrizio Bertelli. Suppongo che il budget di Luna Rossa sia intorno ai 60 milioni.
In uno sport costoso come la vela, dove più spendi e più ricerche puoi fare, questo fa la differenza“.
Dopo Luna Rossa, finanziata da un grande appassionato come Patrizio Bertelli, l’Italia rischia di sparire dalla Coppa America, perché non più in grado di sostenere certi investimenti?
“Bertelli ha detto che vuol fare ancora un ciclo di Coppa America, indipendentemente da come andrà questa. Quello che si dovrebbe fare nel nostro Paese, che già accadde ai tempi di Azzurra ed Italia, è un consorzio tra piccole aziende, dove ognuna deve dare il suo contributo. Ne servirebbero 11 o 12. Sarebbe opportuno che entrassero anche team più piccoli in Coppa America, un po’ come succede in altri sport, magari acquistando barche usate da altri team e fare un primo tentativo con un equipaggio giovane“.
La scelta del doppio timoniere è vincente per Luna Rossa?
“Ho parlato con Vascotto e gli ho chiesto se è possibile per Luna Rossa rinunciare ad uno dei due timonieri. Mi ha risposto che non hanno nemmeno i sistemi a bordo per farlo. La barca è configurata per utilizzare due timonieri, di cui uno fa il timoniere e uno il flight-control. Di fatto la barca non era modificabile in così breve tempo, a meno che non hai una soluzione come Terry Hutchinson su American Magic che è un tattico che gira le manovelle (ma in questo modo vede molto poco) oppure dovevi perdere un grinder. Io non credo così tanto che il tattico abbia fatto la differenza come si dice. Sono regate molto veloci, di solito la strategia migliore è andare da un lato all’altro per evitare il più possibile di strambare. Abbiamo due ottimi timonieri (Spithill e Bruni, ndr), abbiamo Sibello che ha rischiato di vincere le Olimpiadi. E’ un trio di velisti importanti, più i trimmer, Tesei, De Felice, Nobili che sanno tutti quello che stanno facendo. Nelle prime regate ci sono stati dei piccoli problemi, Luna Rossa aveva un controller fuori uso contro American Magic, era abbastanza in difficoltà perché avevano perso il computer di bordo“.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla semifinale? Sembra previsto vento molto forte per venerdì, medio per sabato e leggero per domenica…
“American Magic è veloce con vento forte, forse un po’ più di Luna Rossa. Ora Luna Rossa ha fatto delle modifiche, adottando ali più piccole con flap di superficie più ridotta per aumentare la velocità di punta. Luna Rossa però vola prima con vento sui 10 nodi. Diciamo che, se siamo fortunati e c’è troppo vento, magari si rimanda tutto a sabato… A volte le cose sfuggono dal nostro controllo. Quando il vento è forte, c’è un elemento di incertezza perché sei molto al limite con la gestione delle barche. American Magic ha un vantaggio di velocità con vento forte. Però il rischio di fare un danno c’è. Gli americani partono favoriti con vento forte, ma Luna Rossa può provare a batterli“.
Patriot è tornata realmente la barca del pre-scuffia?
“Penso che sia tornata la barca di prima a livello strutturale. Sono barche molto complesse. E’ stata smontata e ricostruita in pochissimo tempo, può anche essere che qualcosa non funzioni. Sarebbe brutto però che Luna Rossa vincesse per default dell’avversario“.
Pensa che realmente i Defender partano un gradino avanti alla concorrenza?
“Team New Zealand si è presentata subito al top della forma. Ed è normale perché hanno disegnato le regole, hanno patito poco il Covid: tutti vantaggi innegabili in fase di preparazione. Si stanno spingendo ancora di più al limite per andar forte con vento sostenuto, un assetto esasperato dei foil che poi renderebbe più complesso manovrare la barca con brezza leggera. Ricordiamoci quando persero con gli americani dilapidando un vantaggio di 8-1. Queste barche si possono migliorare molto, non darei nulla per scontato“.
Luna Rossa ha progettato una barca da vento leggero, ma sin qui abbiamo assistito quasi sempre a regate con raffiche importanti. Un errore progettuale?
“Auckland è un campo di regata molto particolare, ci ho fatto la Coppa America. Normalmente è un posto abbastanza ventoso, la media è 12-15 nodi. Quando regati il vento c’è, normalmente. Lì c’è un detto: ‘Non ti piace il vento? Aspetta 10 minuti’. Però non mi sento di dire che Luna Rossa ha sbagliato in fase progettuale, si vedrà alla resa dei conti chi avrà avuto ragione“.
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Foto in evidenza: Luna Rossa Press
Foto interna: Olycom